Oscar 2024: 9 momenti della serata, dal peggiore al migliore

La 96esima edizione degli Oscar non è stata particolarmente scenografica, ma ci ha riservato momenti buoni e altri...un po' cringe.

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4. Il siparietto di Batman con Danny Devito e Arnold Schwarznegger

I due divi del cinema si presentano insieme per annunciare alcuni dei premi tecnici, riunendosi apparantemente in onore del loro film del 1988 “I Gemelli”. Poi deviano su un’altra cosa che hanno in comune: entrambi sono stati battuti da Batman. E poteva anche bastare così, ma hanno voluto ripetere anche che personaggi facevano e come Batman li ha sconfitti (nei film, si intende), il tutto con una goffaggine quasi infantile e, sì, anche un po’ tenera.

Poi DeVito scova Micheal Keaton (il suo Batman) nel pubblico e grida “toh, eccolo là” e insieme si mettono a insultarlo in modo probabilmente improvvisato. Quest’ultima parte riesce bene, anche perché Keaton regge subito il gioco e sfoggia la sua migliore Batman face, guardandoli torvamente.

3. Lo sketch di John Mulaney

John Mulaney è un comico giovane ma già molto famoso negli USA. Potreste averlo sentito o visto nele sue collaborazioni con Netflix, sia con spettacoli di stand-up comedy, sia per “Big Mouth”, la serie animata sulla pubertà dove Mulaney presta la voce ad Andrew Glouberman, il co-protagonista.

Mulaney è bravo, e il suo numero comico è riuscito. Col suo stile un po’ finto naif, ha presentato i premi al miglior sonoro in modo divertente, aggiungendo lo humor che gli appartiene senza pestare troppo i piedi a nessuno, cosa non scontata per i comici che prendono il microfono agli Oscar (ve lo ricordate Ricky Gervais e la reazione indignata di Tom Hanks?).

Migliore battuta: (dopo averne parlato senza controllo) “Io AMO ‘L’uomo dei sogni’ (“Field of Dreams”), credo che dovrebbe vincere l’Oscar per miglior film oggi. Poi, un po’ deluso e rassegnato: “Ma suppongo che alla fine lo vincerà uno di quelli candidati quest’anno”.

2. La gag con Spielberg e i dinosauri con Kate McKinnon

Uno dei siparietti più riusciti è sicuramente il momento in cui entrano America Ferrera e Kate McKinnon, che in Barbie interpretava la Barbie “rotta” e caduta in disgrazia. Arrivano sottobraccio per presentare la sezione Documentari. Lo scambio di battute ha ritmo, funziona: la McKinnon elenca tra i documentari Jurassic Park, e la Ferrera è costretta a spiegargli che quelli non sono documentari ma fiction. L’attrice è sconvolta, e interpella “Doctor Spielberg in persona” chiedendogli se sia la verità, che i dinosauri non li abbia ripresi dal vivo ma che fossero in CGI. Il tutto è decisamente esilarante, anche perché Spielberg regge il gioco con humor e ci fa, inevitabilmente, scoppiare a ridere.

1. I’m just Ken – Ryan Gosling & ensemble

Il momento apicale della serata è sicuramente merito di Ryan Gosling (e del team che l’ha organizzato, ovviamente). Oltre a distaccarsi nettamente dalle altre esibizioni tendenzialmente mediocri (Bilie Eilish fa eccezione) delle canzoni nominate all’Oscar, “I’m Just Ken” è un numero pieno di citazioni e attimi di genuina interazione col pubblico. Che è sempre bello da vedere, quando quel pubblico è composto dai VIP Hollywoodiani di cui ci piace scoprire il lato più “informale” e divertente.

Ecco allora che Gosling comincia a cantare dal suo posto, dietro Margot Robbie e Greta Gerwig che contengono a fatica le risate, da sotto un cappello pailettato. Una delle doti innate dell’attore è certamente la sua attitude naturalmente cool, a metà tra un macho e stupidone (perfetto per Ken), e proprio quest’attitude contribuisce a rendere il pezzo indimenticabile.

Di rosa vistito e circondato da ballerini in abito elegante (apprezzatissimo tributo al pezzo della Monroe in “A Qualcuno Piace Caldo”) , l’attore canta (bene) e balla (meno convinto) tutta la canzone in mezzo a una scenografia né troppo sobria né troppo esagerata, e alla coreografia dei suoi ballerini, tra cui gli altri Ken direttamente dal film Barbie.

Migliori momenti: l’inquadratura improvvisa di Slash che – come al solito – compare dal nulla e partecipa all’orchestra con la sua chitarra vestito come si veste da decenni, e il momento Karaoke con Greta Gerwig e Margot Robbie, Emma Stone e America Ferrera, a cui Gosling fa cantare il controcoro “AND I’M ENOUGH!”. E loro non potrebbero essere più gasate. Intanto, a casa nostra, anche noi abbiamo il pugnetto alzato e cantiamo con loro.

Altri highlights:

  • Cillian Murphy being Cillian Murphy: Fa sorridere come l’attore, che ha vinto la (meritata) statuetta per il Miglior Attore, riservi alle sue interpretazioni su grande e piccolo schermo i suoi momenti di intensità espressiva e poi, nelle occasioni pubbliche (di cui chiaramente non è fan) resti quasi a corto. Ma noi lo amiamo così, soprattutto perché ci regala tra le sue migliori espressioni vacue e quindi una serie di meme già pronti sull’Internet.
  • Robert De Niro, presentato da Tim Robbins per la candidatura al Miglior Attore Non Protagonista, particolarmente imbronciato (tranne in I’m Just Ken e sulle battute dell’età delle fidanzate)
  • E Di Caprio? Non c’era. I motivi sono sconosciuti, ma visto il trattamento (un po’ ingiusto) riservato al suo film Killers of The Flowers Moon, non si è perso poi granché.

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