Elon Musk: “Ora vuole il successo per sé”, dice OpenAI in risposta alla causa intentata dal tech guru
Come sappiamo Elon Musk ha avanzato una denuncia sull’attività di OpenAI, la casa madre di ChatGPT, perché è: “Stata trasformata in una filiale di fatto, a codice chiuso, della più grande azienda tecnologica al mondo: Microsoft. Sotto il suo nuovo consiglio di amministrazione non sta solo sviluppando ma sta effettivamente perfezionando un’AGI per massimizzare i profitti per Microsoft, piuttosto che per il beneficio dell’umanità”.
Oggi, OpenAI risponde a tono: “Non c’è un Founding Agreement né alcun accordo con Musk. Le premesse fattuali sono contorte, spesso incoerenti. [L’accordo] è una finzione che Musk ha evocato per avanzare reclami non meritati sui frutti di un’impresa che lui ha inizialmente supportato, poi abbandonato, poi guardato arrivare al successo senza di lui”.
Questo infatti il problema principale: il sostegno iniziale di Musk per il progetto e gli accordi alla base dello stesso. Secondo OpenAI, se la causa proseguirà si verrà a sapere come lo stesso Musk avrebbe spinto la transizione di OpenAI in una struttura for-profit, con l’intento di controllarla lui in persona. Cosa che negherebbe quanto denunciato da lui contro il cambio di propositi dell’azienda.
Sembra che Musk abbia abbandonato il progetto quando le sue idee non venivano seguite, e anche perché voleva collegare l’organizzazione a Tesla, in modo che l’azienda automotive fornisse i fondi per OpenAI. Inoltre, neanche a dirlo, l’imprenditore voleva essere CEO dell’azienda con una quota di maggioranza.
“Dato il rimarchevole avanzamento tecnologico che OpenAI ha conseguito, Musk ora vuole quel successo per sé stesso”, dice OpenAI. “Pretende di portare avanti questa causa per l’umanità, quando la verità – evidente pure dalla faccia della contradditoria supplica di Musk – è che la porta avanti [la causa] per far avanzare i suoi propri interessi commerciali”.