The Holdovers è un comico-drammatico con Paul Giamatti nei panni di Paul Hunham, un professore universitario odiato sia dai colleghi che dai suoi stessi studenti. Bloccato nell’ateneo per le vacanze natalizie senza famiglia o amici a cui far visita, si ritrova in compagnia di un giovane studente di nome Angus e della capocuoca della scuola, Mary. Insieme, i tre creeranno una famiglia improvvisata mentre imparano una gigantesca lezione sull’empatia.
Paul Giamatti è meraviglioso nei panni del professore burbero: l’attore è anche candidato nella categoria di miglior attore protagonista e si gioca la statuetta con Cillian Murphy. The Holdovers non è solo ambientato negli anni ’70, ma queste dissolvenze e filtri vintage lo fanno sembrare davvero un film girato negli anni ’70.
4. Povere Creature!
Povere Creature! è un film di fantascienza del regista Yorgos Lanthimos. La storia si concentra sul mondo bizzarro e fantastico di Bella Baxter, dopo che uno scienziato di nome Godwin Baxter la riporta in vita trapiantandole il cervello del neonato che portava in grembo, prima di suicidarsi. Il film è tratto dall’omonimo romanzo del 1992 di Alasdair Gray.
Dopo aver lavorato insieme ne La Favorita, Yorgos Lanthimos ed Emma Stone ottengono un’altra nomination per Povere Creature!, ispirandosi al classico di Frankenstein. Emma Stone ci ha regalato un ritratto mozzafiato dello sviluppo accelerato di una donna con la mente di una bambina. Lanthimos, dal canto suo, è riuscito a realizzare un film d’autore perfettamente accessibile a tutti. Insomma, un film sull’umanità (e la disumanità) definito dalla critica esilarante, estremamente divertente e molto, molto potente. Qui la nostra spiegazione del finale.
Killers of the Flower Moon è l’ultimo film di Martin Scorsese, basato su un saggio di David Grann. Parla di una serie di misteriosi omicidi avvenuti in Oklahoma negli anni ’20, poco dopo la scoperta del petrolio sul suolo dei nativi americani.
La pellicola dura ben tre ore e mezza, in perfetto stile Scorsese. Il regista ha ribaltato il mito “bianco” del genere western per raccontare la quintessenza della storia americana, con gli avidi bianchi che si infiltrano nella pacifica nazione Osage e massacrano i nativi per rubargli l’oro nero. Non è un film certamente facile da guardare, soprattutto dopo che tantissimi western hanno dipinto i coloni bianchi come eroi e i nativi americani come i cattivi, ma ci presenta la storia americana sotto una nuova chiave di lettura. Da ri-vedere.
2. La zona d’interesse
Immaginate di essere una tranquilla famiglia degli anni ’40. Avete una lussuosa villa in mezzo alle campagne, i vostri figli che giocano spensierati in giardino e i fiori che crescono tutto intorno. Al di là del muro che circonda casa vostra, però, c’è il campo di concentramento di Auschwitz, di cui vostro marito è il direttore. Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, il film di Jonathan Glazer segue le vicende del nazista Rudolf Höss mentre cerca di costruirsi una vita perfetta proprio accanto al campo di concentramento più famoso al mondo.
La zona di interesse è “figlio” di Schindler’s List: Glazer trasmette gli orrori dell’Olocausto attraverso la scioccante quotidianità della famiglia che vive accanto al campo. È un freddo studio sull’ignoranza intenzionale e colpisce così duramente anche e soprattutto attraverso un sonoro che è la vera chiave ansiolitica del film.
1. Oppenheimer: il miglior film agli Oscar?
Chiudiamo la nostra speciale classifica con Oppenheimer, film di Christopher Nolan che segue la realizzazione della prima bomba atomica da parte del fisico teorico J. Robert Oppenheimer. È tratto da American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e Martin J. Sherwin.
In Oppenheimer, Christopher Nolan trasforma uno degli eventi più significativi della storia umana in una vera e propria pietra miliare cinematografica. Ancorato all’ottima performance di Cillian Murphy che interpreta il padre della bomba atomica, Oppenheimer sembra il culmine della carriera cinematografica di Nolan. C’è l’alternanza di colore e bianco e nero di Memento, l’evocazione storica di Dunkerque, la complessa dualità della trilogia del Cavaliere Oscuro e la profondità di Inception e Interstellar. È come se l’intera carriera cinematografica di Nolan lo avesse portato a realizzare questo capolavoro.