Dune: cos’è di preciso la spezia e perché è così preziosa?

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La spezia, o melange, è la preziosissima sostanza al centro della trama di Dune. Che cos’è, dove si trova e a cosa serve? Rispondiamo a tutte le domande

Cos’è che tutti vogliono, la cosa per la quale tutti combattono in Dune? La spezia, detta anche il melange: la famosa e misteriosa sostanza che si trova prodotta solo in gran quantità sul pianeta desertico e letale Arrakis. Nella saga, da molti anni l’estrazione della spezia è essenziale per traffici e commerci ma anche per il consumo privato.

Questa la situazione quando l’imperatore decide di togliere la concessione per l’estrazione agli Harkonnen e affidarla agli Atreides, contando di suscitare una reazione dei primi per eliminare la casa Atreides in un complicato gioco di potere. Non ha fatto i conti però con Paul Muad’Dib, il rampollo della casa Atreides, che con l’influenza della spezia si trasforma praticamente in un messia.

Se è vero infatti che la spezia, oltre ad essere consumata come droga allucinogena, può anche essere utilizzata per fabbricare oggetti comuni e per altri scopi secondari, è anche vero che la sua funzione principale e più importante rimane l’espansione della coscienza. La spezia infatti risveglia “regioni dormienti” del cervello, con effetti di alterazione sensoriale incredibili.

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Il raccoglimento della spezia su Arrakis

Da qui vengono le visioni che consentono a Paul di unirsi ai Fremen e di guidare il pianeta verso una rinata importanza nell’universo. Universo nel quale, del resto, anche gli altri poteri usano la spezia per mantenersi in equilibrio tra loro: i navigatori della Gilda spaziale, per esempio, ne sfruttano i poteri di prescienza per piegare lo spazio e tracciare rotte sicure per le loro navi che viaggiano alla velocità della luce.

Mentre l’utilizzo della spezia dona longevità (anche tre volte una vita normale) e grande resistenza e prestanza fisica, causa anche grave dipendenza oltre al famoso colorito azzurro degli occhi. Si presenta nella sua forma classica come una polverina ocra, odora di cinnamomo e trae la sua origine dalle secrezioni delle trote della sabbia, la forma involuta dei giganteschi vermi che abitano il deserto di Arrakis.

Una sostanza quindi potentissima ma anche pericolosissima, il cui possesso può decidere dell’equilibrio di interi regni o (come di fatto avviene) dell’impero stesso. Metaforicamente può rappresentare la droga per eccellenza ma anche il vil denaro, la ricchezza e la corruzione che reca con sé, sia per i singoli individui che per l’umanità intera. Una delle tante acute intuizioni di Frank Herbert.

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La spezia in Dune, 1984