Il Natale è una celebrazione cristiana, ma allora come mai viene festeggiato anche dai maghi e dalle streghe del mondo di Harry Potter? Una spiegazione c’è
Anche se non assume mai un ruolo importante nella storia, il Natale come festa è sempre presente nella saga di Harry Potter. In svariate occasioni nei libri vengono descritte le aperture dei doni ricevuti da Harry, Ron e Hermione, mentre in altre, come dopo l’attacco al signor Weasley al Ministero, le feste natalizie accompagnano momenti particolarmente drammatici e intensi.
In ogni caso, è certo che il Natale viene celebrato anche a Hogwarts con tanto di decorazioni a tema. Come mai, ci si potrebbe chiedere, visto che in teoria è una festa cristiana? Sarebbe un po’ come vedere Harry e i suoi amici andare in chiesa, o vedere dei crocifissi appesi in giro per la scuola di magia. Giusto?
Sbagliato. Mentre la connotazione del Natale è tradizionalmente cristiana e celebra la nascita, appunto, di Cristo, diversi elementi della festa hanno origini pagane. La data del 25 dicembre, per esempio, corrisponde alla celebrazione romana Dies Natalis Solis Invicti, festeggiata da oltre duecento anni prima di Cristo, ed è stata ripresa dalla chiesa come festività già esistente e popolare.
Questo significa che i maghi e le streghe non hanno problemi a celebrare il Natale perché come origini non si rifà necessariamente al cristianesimo, anche se ovviamente nei tempi moderni il loro modo di festeggiarlo, con alberi di Natale e via dicendo, è divenuto molto simile a quello dei babbani.
Ma non è tutto qui: i collegamenti tra la religione cristiana e il mondo magico non sono mai chiariti nella saga, ma abbiamo diversi indizi su come le due realtà non siano per forza in contrasto tra loro. A Hogwarts gira per esempio il fantasma del frate grasso, un uomo di chiesa. Altro esempio: Sirius Black è il padrino di Harry, una designazione di carattere religioso e che implica un avvenuto battesimo.
Questo ovviamente contrasta con le persecuzioni religiose e le cacce alle streghe (e ai maghi) dell’età moderna, che hanno portato coloro dotati di poteri magici a entrare in clandestinità in tutto il mondo. Ma sembra che questo grande problema nel passato non impedisca di festeggiare il Natale nel presente, forse anche come forma di confronto e collegamento con i babbani stessi. Molti dei quali, del resto, lo celebrano ormai in maniera molto poco cristiana e molto secolarizzata.