Kirsten Dunst e il soprannome “sessista” che aveva sul set di Spider-Man

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Kirsten Dunst confessa di un soprannome fastidioso con il quale veniva chiamata sul set del film di Sam Raimi: “Non dicevi niente all’epoca, te lo facevi andare bene”

Confessandosi in una recente intervista, Kirsten Dunst parla del periodo sul set del film di Spider-Man di Sam Raimi e fa un confronto su come ora si trovi finalmente in una fase della sua carriera in cui non si sente più “nervosa” a dire quello che pensa. Il motivo? Un soprannome molto fastidioso che a quanto pare gli addetti ai lavori le avevano affibbiato all’epoca.

“Era uno scherzo, ma [sul set di] Spider-Man mi chiamavano girly-girl, qualche volta al walkie-talkie. ‘Ci serve girly-girl’. Ma io non ho mai detto niente, tipo ‘Non chiamatemi così’. Non dicevi niente” spiega la Dunst sul comportamento delle attrici femminili sul set all’epoca, e specie prima del #MeToo “E te lo facevi andar bene [You just took it]”.

Girly-girl è una espressione che in italiano si potrebbe tradurre come “ragazza femminile”, un’esasperazione dell’appartenenza di genere per indicare una donna dai connotati femminili stereotipici, che per esempio ama il colore rosa, i fiori, ecc.. Per quanto non borderline come altre espressioni più sessiste, oggi anche questa è considerata possibilmente inadeguata, anche se dipende dal contesto.

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In ogni caso, la Dunst afferma dopo venti anni di sentirsi finalmente “a casa” e dice di “condividere tutto sul set, ora”. Ovviamente, fatta la sua gavetta e affermatasi come talento femminile specie con la complicità dell’amica regista Sofia Coppola, può ora far valere la sua parola molto di più. Per fortuna.

Fonte: Variety

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