Il regista premio Oscar Paul Haggis era stato denunciato per stupro mentre si trovava in Puglia per partecipare all’Allora Fest
La Procura di Brindisi ha richiesto l’archiviazione del caso riguardante il regista premio Oscar PaulHaggis, che era stato indagato per lesioni e violenza sessuale nei confronti di una donna di trent’anni di nazionalità inglese, oggi 30enne che lo denunciò prima alla polizia di Frontiera dell’aeroporto del Salento e poi negli uffici della Squadra mobile sostenendo di essere stata violentata.
I fatti risalgono al giugno del 2022, quando Paul Haggis si trovava in Puglia per partecipare all’Allora Fest, un festival cinematografico. Fu tenuto agli arresti domiciliari dal 19 giugno al 4 luglio. Secondo la denuncia della vittima, i presunti abusi sessuali sarebbero avvenuti dal 12 al 15 giugno del 2022 in un b&b di Ostuni, dove il regista alloggiava. Successivamente, avrebbe accompagnato la donna all’aeroporto, dove lei fu soccorsa e poi presentò denuncia. Paul Haggis ha sempre respinto tali accuse.
Da allora il quadro indiziario delineato dall’ordinanza della giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, VilmaGilli, e successivamente confermato dal Tribunale del Riesame di Lecce, è rimasto sostanzialmente intatto.
La denunciante potrebbe eventualmente opporsi alla richiesta di archiviazione, in tal caso sarebbe convocata una camera di consiglio per discutere le posizioni divergenti. Questa volta, la Procura di Brindisi sosterrà la posizione di Haggis insieme all’avvocato difensore Michele Laforgia, anche alla luce dei nuovi elementi che portarono alla revoca degli arresti domiciliari.
Secondo i giudici, la donna sembrava essere determinata e aveva come obiettivo una relazione con Paul Haggis. Analizzando lo scambio di messaggi fra i due, i giunsero a queste conclusioni:
Rivela con chiarezza un corteggiamento che la donna rivolge al regista al fine di incontrarlo e passare alcuni giorni in sua compagnia, probabilmente per instaurare una relazione personale, più che professionale, tanto che decide di condividere la medesima camera e, dunque, lo stesso letto.
L’ordinanza del Tribunale del Riesame di Lecce, ha affermato:
Il racconto della ragazza non solo ha confermato l’assenza di comportamenti violenti costrittivi da parte dell’indagato al fine di consumare atti sessuali, ma ha anche rivelato una situazione più complessa rispetto all’originario giudizio espresso nell’ordinanza. Le modalità di incontro con l’indagato, la permanenza spontanea presso la sua residenza anche dopo gli abusi, i momenti di convivialità trascorsi insieme durante le giornate e le modalità di congedo adottate
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa