Siete curiosi di approfondire la cultura del Giappone? Ecco 4 film che fanno al caso vostro
A cura di Stefano Guastella
Negli ultimi anni gli interessi di una buona fetta di fruitori europei e non si è avvicinata alla cultura orientale, e in particolare verso quella giapponese. Sicuramente una spinta proviene dalle nuove generazioni. Infatti, basti notare la quantità di anime e manga che circolano nelle nostre librerie e nelle piattaforme streaming.
Questa breccia ha risvegliato un gusto per l’esotico e per tutto ciò che è lontano, tipico di ogni cultura. Se al tempo di Salgari l’esotismo generava un forte interesse, oggi, si strizza l’occhio all’affascinante cultura del Giappone. Ma quali film, occidentali e non, descrivono meglio un punto di vista così lontano dal nostro? Ecco la lista:
Viaggio a Tokyo, 1953 di Yasujiro Ozu
Doveroso citare uno dei maestri del cinema giapponese e mondiale. La trama è quasi una non-storia. Racconta del viaggio di una coppia di anziani che decide di far visita ai figli, i quali si sono stabiliti a Tokyo.
La campagna più remota e tradizionalista, rappresentata bonariamente dalla coppia, incontra la frenesia della metropoli. La pellicola può essere definita come manifesto della sua poetica. I tempi sono quelli di Ozu; ovvero inquadrature monopuntuali dalle atmosfere sospese ed estatiche. Per chi vuole approcciarsi ad un cinema d’autore integralmente giapponese Viaggio a Tokyo è d’obbligo.
L’ultimo Samurai, 2003 di Edward Zwick
Ci catapultiamo tra i kolossal hollywoodiani. Detta così, sembra la scelta più aberrante per chi si prefissa di scoprire una cultura filosofica come quella giapponese. Invece il film in questione, fa parte di quel filone di produzioni americane rispettose delle tradizioni che portano sullo schermo. La pellicola si presenta come un connubio fra i due mondi. Da un lato vi sono le produzioni, lo starring (Tom Cruise è il protagonista), i linguaggi e le costruzioni epiche tipiche del sistema americano; dall’altro si prova a riportare fedelmente la cultura nipponica.
Per chi fatica ad abbondonare una certa grammatica occidentale, ma allo stesso tempo è curioso di scoprire altro, allora la storia de L’ultimo dei samurai è il giusto compromesso.