Intelligenza artificiale, i test di Crunchyroll preoccupano

Il presidente di Crunchyroll ha affermato che la piattaforma proverà a utilizzare l'Intelligenza artificiale per la creazione dei sottotitoli

Intelligenza artificiale, Crunchyroll
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Crunchyroll e l’Intelligenza artificiale

Si sa, uno dei temi più caldi degli ultimi anni è quello dell’Intelligenza artificiale. Il suo utilizzo nel mondo lavorativo sta suscitando diversi problemi e soprattutto dibattiti. Che cosa farne? Sarà in grado di soppiantare il lavoro umano? Sarebbe difficile spiegare in breve la questione, ma si pensi a tutti i problemi e le divergenze che ha scatenato negli Stati Uniti lo scorso anno, con gli scioperi e le polemiche nate in seno a una possibile mancanza di forza-lavoro. Il timore che lo sviluppo tecnologico, che negli ultimi trent’anni ha avuto uno crescendo senza tempo, nella realtà dei fatti c’è. E adesso se ne parla anche in casa Crunchyroll.

La piattaforma di streaming anime, infatti, sta ben pensando di utilizzare l’Intelligenza artificiale come ausilio per alcune funzioni. In particolar modo, l’azienda ha annunciato che stanno per avviarsi dei test: essa verrà utilizzata come aiuto per la scrittura dei sottotitoli dal giapponese ad altre lingue. Questa decisione, che il presidente Rahul Purini ha confermato, tuttavia sta preoccupando i fan. Il suo utilizzo gioverebbe perché le date di rilascio degli anime sarebbero più imminenti e il lavoro più veloce, migliorando l’esperienza dell’utente. Inoltre, la sottotitolazione sarebbe un lavoro piuttosto noioso che finalmente verrebbe sbrigato in maniera più semplice.

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Ma, l’Intelligenza artificiale è un tema ostico: essa non è in grado di comprendere le sfaccettature culturali delle lingue, cosa che un traduttore umano con una giusta formazione ha. Così verrebbe meno quell’attenzione e tale mancanza potrebbe causare diversi errori nella traduzione finale. Soprattutto, si riscontrerebbero difficoltà da parte della tecnologia nella rielaborazione delle frasi complesse a causa delle differenze prima di tutto sintattiche che risiedono nelle varie lingue. Ovviamente questa fase non è stata ancora avviata e ne passerà ancora di tempo prima che l’idea diventi effettivamente operativa.

E voi, cosa ne pensate?

Fonte: The Verge

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