I gamer sono a quanto pare uno dei target per la ricerca di nuove reclute per l’esercito americano
Domanda: dove può l’esercito americano trovare nuovi volontari per ingrossare le proprie file? Risposta: online, e tra i gamer. Il target: i giocatori di saghe come Call of Duty ma anche di multiplayer online come Fortnite, ai quali piaccia sparare, prendere parte a missioni e competere in giochi di squadra.
Con la mira di interessare i gamer attivi con questi titoli a un possibile reclutamento presso l’esercito, la marina americana ha lanciato nel 2019 un team di esports ufficiale che si chiama Goats & Glory. I componenti sono veri marinai, e si fanno gran pubblicità partecipando a tornei nazionali e partecipando a eventi nelle scuole, giocando appunto a Call of Duty ma anche a Mario Kart o a Tekken.
Una strategia mirata: secondo il Guardian, la marina investe ogni anno tra il 3% e il 5% del budget di marketing nell’attività del team di esport. Attività che ha attirato e attirano non poche polemiche, comprese quelle concernenti sistemi di reclutamento non etici e che mirano ai minorenni tramite la loro attività videoludica.
Alexandria Ocasio-Cortez ha proposto un divieto per le pratiche di reclutamento su Twitch, ma l’interesse dell’esercito per i gamer come future reclute è comunque in crescita: “Abbiamo fatto un’analisi approfondita di dove stavamo spendendo i nostri soldi, guardando dove si trova la prossima generazione”, dice Aaron Jones, il capitano dei Goats & Glory “È qui che si trovano. Che si tratti di Twitch, YouTube o Facebook Gaming, questo è ciò che amano”.
Fonte: Wired
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