Influencer e star di Onlyfans vende i suoi peti in barattolo

L'influencer Kiaraakitty ha deciso di vendere i propri peti conservati in barattolo

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Credits: Kiaraakitty
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La trovata di marketing dell’influencer Kiaraakitty

Si chiama Cheng Wing Yee, in arte Kiaraakitty, è un’influencer star di Instagram e Onlyfans e ha trovato un modo decisamente bizzarro di fare soldi. Ha deciso infatti di vendere i propri peti in barattolo per 300 dollari. La descrizione del prodotto recita

Sei curioso di sapere che odore ha il tuo streamer preferito Kiaraakitty? Non limitarti a immaginarlo. Alimenta la tua curiosità.

E sembra che molte persone abbiano alimentato questa curiosità dato che, al momento, l’influencer ha ufficialmente esaurito i barattoli di peti sul proprio stori. Ma non è tutto ciò che Cheng vende. Ha messo anche in vendita l’acqua del bagno, lingerie usata, calze usate e bikini usati. L’acqua del bagno di Kiaraakitty è il prodotto più costoso sulla sua pagina e costa ben 500 dollari.

Sebbene il settore di attività di Cheng sia innegabilmente di nicchia, non è la prima persona a dilettarsi nella vendita di peti. La star di 90 giorni per innamorarsi Stephanie Matto ha infatti guadagnato ben 200.000 dollari vendendo barattoli delle sue flautulenze. Ma la sua dedizione alla sua attività ha avuto un costo, finendo in ospedale.

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Nel 2022 infatti, Stephanie pensava di avere un ictus, ma i suoi sintomi erano in realtà il risultato di dolori causati da gas dovuti alla sua dieta ricca di fibre che serviva a favorire i peti. A seguito di questa cosa, ha deciso di ridurre la sua attività e di vendere i peti come NFT. Spiegando il motivo per cui ha scambiato i peti della vita reale con quelle digitali, Stephanie ha detto all’epoca:

È stato verso quando sono arrivati ordini di massa per i barattoli he ho iniziato a vedere il prezzo che stava richiedendo al mio corpo e alla mia salute – ha detto l’influencer. Ho pensato che forse digitalizzare i peti e metterle nel metaverso fosse il modo migliore per far continuare l’attività.

Che ne pensate?

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