Lindsay Lohan delusa per la battuta in Means Girl e la produzione decide di rimuoverla nella versione digitale
Quando si dice il potere della fama. Dopo l’uscita dell’attesissimo remake di Mean Girls – arrivato nelle sale a diciannove anni di distanza dalla pellicola originale -, LindsayLohan si era detta “delusa e offesa” da una frase pronunciata nel film. Infatti in seguito al debutto della pellicola – in cui la Lohan torna con un brevissimo cameo finale – la rappresentante dell’attrice, Leslie Sloane, aveva dichiarato: “Lindsay è rimasta molto ferita e delusa dal riferimento nel film”.
La battuta al centro della disputa – e che ha profondamente ferito l’attrice protagonista del cult – è stata pronunciata da Megan Thee Stallion durante il suo cameo nel nuovo film. Nella scena la cantante mostra sostegno a Cady (Angourie Rice), dicendo:“Torniamo al rosso! Il fuoco [fire crotch] degli anni 2000 è tornato!”. La frase è un riferimento piuttosto pungente nei confronti di Lindsay Lohan, motivo per il quale l’attrice pare non aver gradito.
Dietro alle parole dell’attrice c’è però una spiegazione legata al suo passato. Lindsay Lohan ha interpretato la frase come un riferimento di cattivo gusto al soprannome dispregiativo che la perseguitò dopo l’uscita del film originale nel 2004, a causa di un video in cui Brandon Davis usa questo appellativo nei confronti dell’attrice, mentre ParisHilton ride in sottofondo. Quindi per Lohan rivedere la battuta sul grande schermo, a molti anni di distanza, ha riaperto una dolorosa ferita.
Ma il malcontento di Lindsay Lohan sembra aver avuto l’effetto sperato, perché la produzione ha deciso di rimuovere la battuta nella versione digitale di MeanGirls. Infatti non è passato inosservato che nel film, disponibile su Amazon Prime Video, dopo aver detto “Torniamo al rosso!’” si passa subito alla risata di Megan Thee Stallion, sorvolando sull’incriminato “fire crotch“.
La cancellazione della battuta ha aperto, però, un dibattito che vede schierati, da una parte, coloro che non si mostrano d’accordo con la rimozione, invocando la libertà creativa; mentre dall’altra, c’è chi ha apprezzato la decisione della produzione.
