Il Codacons attacca Chiara Ferragni e il Corriere

Parlando con l'Adnkronos, il Presidente del Codacons Rienzi si è scagliato contro l'intervista fatta da Chiara Ferragni al Corriere

Chiara Ferragni
credits: Instagram/Chiara Ferragni
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Nella giornata di ieri il Corriere della Sera ha pubblicato un’intervista con Chiara Ferragni nella quale l’influencer parlava dell’ormai noto Pandoro-gate (qui per leggerla). Il Codacons, rappresentato dal suo presidente Carlo Rienzi si è detto, parlando con l’Adnkronos, furioso di questo gesto del celebre giornale da lui definito Imbarazzante, l’hanno trasformata in Madre Teresa.

È una cosa gravissima, rappresenta un degrado del giornalismo italiano che lascia perplessi e basiti, perché noi tutori dei consumatori nell’informazione e nella stampa crediamo molto – esordisce il Codacons. L’intervista è proprio l’anteprima di quello che succederà durante la trasmissione di Fazio, di cui noi abbiamo chiesto la sospensione ed il sequestro

Come è possibile che rispetto a queste bugie che contrastano anche con documenti acquisiti dall’istruttoria, i giornalisti non siano in grado quanto meno di mettere in dubbio, facendo buona informazione ai lettori, che al contrario il cartiglio sul pandoro era estremamente chiaro e inequivocabile – continua il presidente del Codacons Rienzi

All’interno di un momento di informazione rivolta al pubblico si consente di diffondere una difesa di un incriminato di gravi reati. Ferragni continua a dire che tutto il marcio venuto fuori sul Pandoro-gate vada riassunto in un errore di comunicazione e che nel cartiglio che lei fece mettere sul pandoro non vi sarebbe scritto che il ricavato sarebbe andato in beneficenza, quindi sarebbe in perfetta buona fede.

Noi abbiamo la prova acquisita con l’accesso agli atti che nessuna somma derivante dagli acquisti dei pandori sia stata destinata a queste finalità. Il bonifico di 50 mila euro di Balocco era di maggio e quindi precedente e non ha alcun rapporto causale con le vendite del pandoro. Non è un versamento conseguente alla generosità e beneficenza di consumatori che hanno invece comprato il pandoro vittime di un palese inganno.

Io non mi stupisco della posizione della Ferragni che si deve difendere giustamente, il problema è la gestione del dovere di un editore e due giornalisti di fornire informazioni complete, corrette e non di parte specie laddove vi sia un processo penale in corso ed un giudizio amministrativo pendente.

Parlando poi della prossima intervista della Ferragni a Che tempo che fa, il Codacons rincara la dose:

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Temiamo la stessa vergognosa presa in giro degli italiani, questa volta attraverso gli ascoltatori della rete Nove tv. Chiediamo il rispetto per i lettori di un giornale importante come il Corriere della Sera così come dei telespettatori di Nove tv. Perché non si può consentire ad una persona oggetto di un processo penale per gravi reati commessi ai danni di 300mila consumatori e di un procedimento sanzionatorio della massima autorità indipendente, l’Agcom, di poter avere l’occasione anche indirettamente di professare la propria versione in assenza di un reale contraddittorio

Che ne pensate?

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