Orion e il Buio è l’ultimo cartone girato dalla Dreamworks, casa di produzione fondata non poco di meno che da Steven Spielberg nel 1994.
Opera prima di Sean Charmatz, il cartone è stato distribuito da Netflix il 2 Febbraio, entrando facilmente in top 10 tra i film presenti sulla piattaforma di streaming. Orion e il Buio può apparentemente sembrare un classico film di animazione per bambini, con una trama prevedibile e personaggi già visti. Tutto il contrario! Stiamo parlando di un’opera matura e riflessiva, che porta all’analisi di diversi spunti.
Orion e il Buio: il trailer
Orion e il Buio: il cast e le voci
Jacob Tremblay/Ciro Clarizio: Orion Colin Hanks/Emiliano Coltorti: Orion da adulto Paul Walter Hauser/Edoardo Stoppacciaro: Buio Angela Bassett/Alessandra Cassioli: Dolci Sogni Ike Barinholtz/Franco Mannella: Luce Natasia Demetriou/Nicole Stani Vstovskaya: Sonno Golda Rosheuvel/Barbara Castracane: Rumori misteriosi Nat Faxon/Gabriele Sabatini: Insonnia Aparna Nancherla/Giulia Catania: Quiete
Orion e il Buio: la trama
Orion è un bambino che non si stacca mai dal suo fedele porta-disegni, sul quale illustra tutto ciò che gli fa paura. Dalle api agli animali domestici; dalla paura di intasare il water della scuola ai bulli; fino ad arrivare alla tanto temuta “gita al planetario”. Il bambino non riesce a vivere serenamente la sua vita, cosa che desta la preoccupazione dei genitori, esasperati perché svegliati continuamente dal figlio durante la notte.
Una delle più grandi paure del giovane protagonista di Orion e il Buio, è quella del “nulla cosmico” che attende le persone dopo la morte, tema sul quale affronta lucide riflessioni. Proprio questo “nulla”, immaginato dal bambino come il contenuto del suo armadio, scaturisce in lui una profonda avversione verso il buio e le tenebre, tanto da non riuscire a tenere chiusa la porta della sua stanza.
Una notte, mentre fuori dalla sua casa infuria una tempesta, dalle sue lamentele verso l’oscurità prende forma un personaggio grosso, incappucciato e scuro come la notte: Buio.
Buio, però, non è assolutamente malvagio. Venuto fuori dall’oscurità perché stanco delle continue lagne di Orion, decide di proporre al bambino la possibilità di accompagnarlo nel suo “lavoro” notturno, per dimostrargli come in realtà non ci sia bisogno di avere paura di lui. Orion inizialmente è titubante, ma poi accetta, iniziando l’avventura della durata di una notte, che cambierà per sempre la sua vita.
In Orion e il Buio, il Gigante Oscuro mostra al suo compagno di viaggio il lavoro che svolge da 500 milioni di anni: quello di far calare la notte sulla terra, impossibilitato a fermarsi per non stravolgere nessun equilibrio. Orion, così, fa la conoscenza di altri personaggi del mondo della notte: Dolci Sogni, Sonno, Insonnia, Rumori Misteriosi e Quiete. Questa singolare squadra, fa sì che la notte proceda senza intoppi, mostrando al bambino come agiscono, il quale non si trova in accordo con i loro metodi bizzarri.
Volando sopra il globo, Orion pian piano acquista sempre più consapevolezza del non aver più paura del buio e di Buio, diventandone amico, tuttavia preferendo ancora la luce. Proprio Luce è un altro del personaggi del film, amato e invocato dagli abitanti della terra, a discapito di Buio, ancora detestato dai più.
Non riuscendo più a sopportare questa parte di personaggio indesiderato, vedendo voltate le spalle anche dai suoi collaboratori, Buio decide di farsi polverizzare da Luce, ormai convinto della sua inutilità. Sarà compito di Orion, con l’aiuto di un’inaspettata amica, trovare il modo per riportare indietro il suo amico.
Orion e il buio: la recensione
Attenzione! Contiene spoiler!
Orion e il Buio è, in primo luogo, un film sul concetto di amicizia. Orion e Buio, pur appartenendo a mondi diversi, già nella prima parte del film instaurano subito un’amicizia profonda, tanto che il bambino stesso cerca di consolare il Gigante quando questi non si sente ancora amato come vorrebbe.
Orion è un bambino “atipico”: una mente molto matura intrappolata nel corpo di un bambino, con le ansie e le paure che riscontriamo anche nella mente dei più grandi. Una su tutte, la paura della morte. Il giovane ha una visione materialista dell’esistenza delle cose, non credendo in aldilà o reincarnazione, preoccupato di galleggiare in un vuoto eterno, senza possibilità di evitare tutto questo. Questo è, in ogni caso, a spingerlo oltre le sue paure per aiutare il suo amico Buio, incappato nello stesso destino.
Singolare come il bambino condivida il suo nome con la costellazione di Orione, il guerriero al quale è stato concesso da Zeus il dono di brillare per l’eternità dopo la sua morte, per poter essere ammirata e ricordata per l’eternità. Immobile, quindi, nella nullità dello spazio.
In Orion e Il Buio non è solo Orion afflitto da ansie e paure. Lo stesso Buio è costantemente perseguitato dal timore di non essere accettato e amato, in continuo conflitto con la sua nemesi Luce. Destinati a coesistere, senza potersi mai avvicinare, Buio e Luce sono la rappresentazione dell’equilibrio che governa le leggi del nostro pianeta.
Fragile, come ci viene mostrato nel film. In assenza di Buio, la Terra è troppo calda, il mondo e l’umanità rischiano gravi conseguenze. Ecco un’altra delle tematiche presenti in Orion e il Buio: la salute del nostro pianeta e l’equilibrio tra tutti gli esseri viventi che lo abitano. Non a caso a mettere le cose a posto sarà un bambino, simbolo dell’ultima generazione che potrà mettere fine al global warming, prima che sia troppo tardi.
Orion e Buio si aiutano a vicenda: Buio aiuta Orion a combattere le sue paure; Orion aiuta Buio a capire che qualcuno gli vuole bene. Non importa quanti, ma importa chi mostra di tenerci a qualcuno. Un messaggio che può sembrare scontato, ma non lo è. Anche i genitori di Orion provano ad aiutarlo, non trovando la chiave giusta per aprire la mente del loro figlio. I collaboratori di Buio lo abbandonano proprio perché in cerca di visibilità che solo Luce gli può dare. Una metafora del mondo contemporaneo, dove è più importante apparire invece di essere.
Altra tematica fondamentale di Orion e il Buio è la salute mentale: Orion sta per perdersi una delle sue più grandi gioie della sua infanzia (la gita scolastica) a causa delle sue paure infondate. Buio non riesce a trovare gioia in quello che fa. La mente è uno dei primi ostacoli per raggiungere anche i minimi obiettivi della vita. L’incontro con determinate persone, che ci fanno uscire dalla comfort zone, permette di sbloccare queste situazioni.
In Orion e il Buio ci sono riferimenti al cinema d’animazione abbastanza recente: strizza l’occhio ad Inside Out della Pixar; guarda ad altre opere Dreamworks come il più recente Ruby Gillman – La ragazza con i tentacoli e Baby Boss per lo stile dell’animazione e la comicità, dando la percezione di qualcosa di “già visto” ma non risultando scontato o noioso, grazie alla singolarità di Orion, un bambino-adulto (come si vedrà nel film).
Orion e il Buio è sicuramente un ottimo film d’animazione, interessante e gradevole sia per bambini che per adulti, che contempla questo messaggio: si può trovare il coraggio di esorcizzare le proprie ansie e le proprie paure. A volte, basta solo fidarsi.
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