Jodorowsky, 95 anni di arte magica: 3 film per scoprire il regista cileno

Jodorowsky
Credits: GenoaMunicipality / YouTube
Condividi l'articolo

Alejandro Jodorowsky è uno dei più grandi e visionari registi mai vissuti: ecco una breve guida introduttiva alla sua magnifica opera

Jodorowsky: il visionario

Artista eclettico e fuori dagli schemi, controverso e divisivo, Alejandro Jodorowsky compie oggi 95 anni. Regista, attore, scenografo, scrittore e terapeuta, Alejandro Jodorowsky rappresenta forse uno dei personaggi culturali più influenti del ventesimo secolo.

Grazie alla sua visione surrealista legata ad un approccio spirituale di carattere introspettivo, ha saputo ispirare l’immaginario collettivo con le sue opere e con la sua particolare visione del mondo. Per festeggiare i suoi 95 anni, abbiamo stilato una breve lista di tre film per scoprire la personalità unica dell’artista cileno.

La Montagna Sacra

Finanziato da John Lennon e Yoko Ono (rimasti terribilmente colpiti dal precedente El Topo) e prodotto dal manager dei Beatles, Allen Klein, La Montagna Sacra è senza dubbio il film più identificativo del regista cileno.

Un’opera colossale che tra la sua forza da una messa in scena suggestiva e variegata, composta da un mix tra elementi di carattere tradizionalistico e altri di natura surrealista e simbolica. A far da padrone è  il carattere scenografico che riesce a trasportare lo spettatore in una dimensione distante e alternativa, ricca di componenti estranianti e grottesche.

L’uso di animali, nudità  e icone simil-religiose sono solo alcuni dei fattori che creano il particolare mosaico della pellicola che, durante la sua narrazione, pone interrogativi sulla spiritualità  dell’individuo inserito in un contesto socio-culturale di stampo capitalistico.

Grazie agli ingenti finanziamenti di Lennon e Yoko Ono, il cineasta da qui sfogo ad ogni sua immaginazione, creando veri e propri mondi differenti che si intersecano in un unico percorso costellato da riferimenti all’alchimia e al mondo dei tarocchi.

LEGGI ANCHE:  I 10 migliori film visivamente psichedelici

Come già aveva fatto per “El Topo”, qui Jodorowsky investe letteralmente tutto sé stesso occupandosi, non solo della regia e della sceneggiatura, ma anche dei costumi, dell’aspetto scenografico e musicale. La sua presenza è  inoltre fondamentale all’interno del film nel quale interpreta l’alchimista che guiderà i vari personaggi verso la scoperta della propria identità e della verità intrinseca racchiusa nell’iconico finale della pellicola.

Un film indimenticabile che, grazie alla sua potenza visiva, porta chi lo guarda in un universo parallelo magico e fantastico.

image 186

Psicomagia – Un’arte per guarire

Documentario girato dal regista stesso, Psicomagia – Un’arte per guarire è un racconto dettagliato dell’omonima pratica ideata da Jodorowsky finalizzata alla guarigione psicologica e al trattamento dei traumi personali tramite un approccio di stampo attivo ed empirico.

Il film è basato sulle testimonianze di vari soggetti con i quali il regista si è  interfacciato nel corso degli anni, tramite interviste e documentazioni effettive dei rispettivi “atti psicopatici”.

Pur non essendo una pellicola di particolare importanza cinematografica, “Psicomagia” rappresenta un ottimo modo per entrare all’interno della visione dell’artista cileno e del suo pensiero legato alla spiritualità  interiore contrapposta a un pensiero di stampo materialista e eccessivamente pragmatico.

Distaccandosi dal senso comune, Jodorowsky avanza teorie e concetti che, pur  affondando le radici dentro basi psicologiche classiche, si diramano in direzioni apparentemente irrazionali ma, allo stesso tempo, fortemente legate alla concretezza delle azioni e della pratica effettiva.

LEGGI ANCHE:  Alejandro Jodorowsky: ecco il suo nuovo film

Un’opera divisiva, geniale per alcuni e pretenziosa per altri, utile a comprendere la filosofia del regista e il suo legame con il mondo mistico e spirituale.

image 185

Jodorwsky’s Dune

Girato dal croato-americano Frank Pavich, “Jodorwsky’s Dune” è  forse une dei migliori modi per poter avere un punto di vista nitido sulla potenza artistica e immaginifica di Alejandro Jodorowsky.

Tramite la narrazione della produzione fallita del colossal “Dune”, il film espone il processo creativo del regista e la sua enorme capacità  di ideare paesaggi e storie fuori dal comune, rappresentate tramite uno stile innovativo e personalissimo. Grazie alle varie interviste, Frank Pavich racconta l’incredibile progetto del cineasta cileno e delle sue ambizioni, riuscendo a cogliere nelle sue parole un entusiasmo ancora vivo ed acceso.

Davanti alla telecamera, Jodorowsky si lascia andare in un fiume di parole, raccontando con una forza dirompente le sue idee e la storia della produzione dell’opera mancata, composta da artisti del calibro di Salvador Dalí, Orson Welles, i Pink Floyd, H.R. Giger e Dan O’Bannon.

Durante la visione del film, lo spettatore rimane così affascinato dai vari mondi descritti dal regista e dalle rappresentazioni illustrate dello storico storyboard, realizzato dallo stesso Jodorowsky in collaborazione con Moebius.

Un racconto avvincente e appassionato, che aiuta a comprendere quanto il lavoro di Jodorowsky, seppur non giunto al termine, abbia influenzato gran parte del cinema moderno, grazie alla sua concezione surrealista e visionaria. Imperdibile, per chiunque ami la settima arte.

A cura di Elia Vitarelli

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa

image 184