Casa Mia è una delle canzoni di Sanremo 2024 che hanno avuto il maggiore impatto. Non è un caso: si tratta di un brano attento, importante e intelligente. Ecco di che cosa parla
Ghali a Sanremo 2024
Ghali si è molto fatto notare alla sua prima partecipazione al Festival di Sanremo come concorrente. Oltre ad un clamoroso quarto posto, il rapper milanese è riuscito a rendere la sua presenza importante nel lanciare un messaggio politico e sociale che rifletta sulle condizioni della società di oggi e sulla concezione che ne abbiamo.
Casa Mia è un canzone che parla dell’idea di casa non come di un luogo fisico ma come elemento di distinzione: dal punto di vista di un alieno, la casa è l’intero pianeta ed è ovviamente casa di tutti noi. Qualcosa che, avvisa il testo del brano, sempre più persone sembrano facilmente dimenticare.
Il testo della canzone
“Il prato è verde, più verde, più verde Sempre più verde (sempre più verde) Il cielo è blu, blu, blu Molto più blu (ancora più blu)“
“Ma che ci fai qui da queste parti Quanto resti e quando parti Ci sarà tempo dai per salutarci Non mi dire che ho fatto tardi Siamo tutti zombie col telefono in mano“
“Sogni che si perdono in mare Figli di un deserto lontano Zitti non ne posso parlare Ai miei figli cosa dirò“
“Benvenuti nel Truman Show Non mi chiedere come sto Vorrei andare via però La strada non porta a casa Se la tua casa non sai qual è“
“Ma il prato è verde, più verde, più verde Sempre più verde (sempre più verde) Il cielo è blu, blu, blu Molto più blu (ancora più blu) Non mi sento tanto bene Però“
“Sto già meglio se mi fai vedere Il mondo come lo vedi tu Non mi serve un’astronave, lo so Casa mia, Casa tua, Che differenza c’è? Non c’è Ma qual è casa mia Ma qual è casa tua Ma qual è casa mia Dal cielo è uguale, giuro“
“Mi manca la mia zona Mi manca il mio quartiere Adesso c’è una sparatoria Baby scappa via dal dancefloor Sempre stessa storia“
“Di alzare un polverone non mi va (va) Ma, come fate a dire che qui è tutto normale Per tracciare un confine Con linee immaginarie bombardate un ospedale Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane Non c’è mai pace“
“Ma il prato è verde, più verde, più verde Sempre più verde (sempre più verde) Il cielo è blu, blu, blu Molto più blu (ancora più blu) Non mi sento tanto bene Però“
“Sto già meglio se mi fai vedere Il mondo come lo vedi tu Non mi serve un’astronave, lo so Casa mia, Casa tua, Che differenza c’è? Non c’è Ma qual è casa mia Ma qual è casa tua Ma qual è casa mia Dal cielo è uguale, giuro“
La canzone di Ghali è, per certi versi, non troppo dissimile nel contenuto dalla storica Vengo dalla Luna di Caparezza: un alieno che osserva il nostro mondo e la nostra società, ne coglie le ipocrisie e le inutili divisioni e le trova incomprensibili, perché “casa mia, casa tua, dal cielo è uguale, non mi serve un’astronave“.
Il rapper fa riferimenti molto mirati, con il verso “con linee immaginarie bombardate un ospedale / per un pezzo di terra o per un pezzo di pane” che potrebbe riferirsi tanto alla guerra in Ucraina quanto a quella in Palestina, e contrapponendovi critiche al nostro mondo: “benvenuti nel Truman Show” e “siamo tutti zombie col telefono in mano” sono espressioni abbastanza esplicite.
Non manca il tema dell’immigrazione, spesso presente nella musica di Ghali (i cui genitori sono tunisini), affrontato nella strofa: “Sogni che si perdono in mare / Figli di un deserto lontano / Zitti non ne posso parlare / Ai miei figli cosa dirò“. Questione sempre spinosa, che assieme al grido di “Stop al genocidio!” si aggiunge ulteriormente alle polemiche in Rai di questi giorni.
Rich Ciolino è il nome dell’alieno amico di Ghali, che compare anche nel video ufficiale della canzone (qui sotto) e si è affiancato al rapper sul palco. Questa figura molto fumettistica contribuisce alla visione universale che Ghali intende adottare nel brano proprio perché “viene dall’universo”, citando l’artista che abbiamo menzionato poco fa. Con il quale, pare, il paragone almeno concettuale è d’obbligo.