Sanremo 2024: le nostre Pagelle della Serata Cover

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Angelina Mango feat. Quartetto d’Archi Orchestra di Roma – La Rondine

Nessuna sorpresa: Angelina Mango canta una delle canzoni più belle e famose del padre, tragicamente scomparso nel 2014. Una performance necessariamente sentita ed emotiva, che punta tutto su un arrangiamento intenso e potente. La voce di Angelina sovrasta tutto e si abbandona a diversi eclettismi, pur comunicando tutta l’importanza del momento. Esecuzione bellissima.

Voto: 8

Alessandra Amoroso feat. Boomdabash – Medley

Le Radici Ca Tieni / Mambo Salentino / Karaoke: dalla Puglia e dal Salento, la Amoroso e i Boomdabash celebrano la loro terra con un medley dai toni altisonanti e dall’arrangiamento coinvolgente. Il tono è pop e dance, la parte musicale è ben curata e l’energia si coglie appieno. Un bel medley.

Voto: 7

Dargen D’Amico feat. Babelnova Orchestra – Omaggio a Ennio Morricone

Un esperimento interessante di Dargen per un omaggio al maestro che è difficile dire se sia riuscito o no. Buone le intenzioni ma forse i due mondi sono davvero troppo distanti, e il fatto che il cantante scelga come diversi altri di coverizzare sé stesso, seppure in versione orchestrale, rende il tutto solo più fangoso e indeciso.

Voto: 6

Mahmood feat. Tenores di Bitti – Com’è Profondo il Mare

Antonello Venditti, Roberto Vecchioni, Riccardo Cocciante, Lucio Dalla: la fila dei mostri sacri del cantautorato italiano classico si completa con l’immancabile e compianto maestro autore di Com’è Profondo il Mare, interpretata da Mahmood in versione atmosferica, delicata e un po’ rischiosa. Il tentativo ripaga.

Voto: 7

Mr. Rain feat. Gemelli DiVersi – Mary

Finalmente una scelta originale, e che tiene conto di un pop / rap che potremmo anche definire “commerciale” ma che, nella fattispecie, fa parte della storia della nostra musica. Bello rivedere i Gemelli DiVersi (seppur dimezzati) e l’arrangiamento orchestrale impreziosisce magnificamente quella che già in originale era una canzone molto potente.

Voto: 8

Negramaro feat. Mailka Ayane – La Canzone del Sole

Negramaro e Ayane rovinano completamente il classico di Mogol / Battisti trasformandolo in un brano lento e malinconico, laddove lo spirito leggero dell’originale ne sottolineava il punto musicalmente prima ancora che nel testo. Così sembra la colonna sonora di qualche poetico film d’arte in bianco e nero, che non c’entra assolutamente nulla.

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Voto: 6

Emma Marrone feat. Bresh – Medley di Tiziano Ferro

Imbranato / Non Me Lo So Spiegare / Sere Nere: il medley di Tizianone proposto da Emma per ragioni imperscrutabili. Ovviamente, guai a tirare fuori una canzone come Xdono o Rosso Relativo, perché occorrono sempre i pezzi emotivi e lacrimevoli. Un’esibizione scolastica, che non va oltre anche in questo caso a un semplice riascolto della versione in studio degli originali.

Voto: 6

Il Volo feat. Stef Burns – Who Wants to Live Forever

Il Volo si lancia nella super-epica interpretazione del classico leggendario dei Queen, e il risultato non può che essere perfetto almeno a livello vocale. C’è, in ogni caso, il solito e reiterato culto della voce (che, nel caso de Il Volo, non può mancare). Ma non sarebbe stato bello sentirli esibirsi in qualcosa di distante dalle loro capacità o di meno operistico e più pop, come Radio GaGa per esempio?

Voto: 7

Diodato feat. Jack Savoretti – Amore Che Vieni, Amore Che Vai

Fabrizio De André completa la sfilata dei cantautori storici, e Antonio Diodato ne rende una versione assolutamente artistica e di altissimo respiro, cosa non facile quando si parla di Faber. Mescolando musica e teatro, i due completano l’omaggio di Sanremo 2024 alla grande tradizione della canzone d’autore italiana con assoluta nobiltà.

Voto: 7

La Sad feat. Donatella Rettore – Lamette

E in uno scoppio di bizzarria completa ecco Rettore che si guadagna il palco e interpreta in versione pop punk il suo storico provocatorio successo. L’impatto è stordente e va benissimo così: mille volte meglio questo magnifico casino di tutte (o quasi) le lacrimevoli ballad delicate che hanno annebbiato tutta la serata.

Voto: 7.5

Il Tre feat. Fabrizio Moro – Medley di Fabrizio Moro

Pensa / Portami Via / Il Senso di Ogni Cosa: il penultimo medley della serata è sulle canzoni di Fabrizio Moro, e con Fabrizio Moro. Certamente un cantautore più moderno, nonché sottovalutato; ma è difficile dire se si tratti di un duetto o di un mini-concerto dedicato alle sue canzoni. Che comunque, anche in questo caso, non vengono minimamente re-inventate.

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Voto: 6.5

Big Mama feat. Gaia, Sissi, La Nina – Lady Marmalade

Una completa esplosione di femminilità, in più direzioni, con un quartetto di grande impatto che riprende il classico disco music in uno sfavillante arrangiamento disco funk e giocando con testo, melodie, ritornello e coreografia in una grande carica di energia. Forti, brave, divertenti.

Voto: 8

Maninni feat. Ermal Meta – Non Mi Avete Fatto Niente

E doveva succedere prima o poi: ecco Ermal Meta, con il brano vincitore di Sanremo 2018, che duetta con Maninni in un’esibizione altamente scenografica ma con una canzone fin troppo recente per portare chissà quale impressione. Ci viene confermata l’impressione generale sulla serata: ben poche scelte interessanti, ben poche scelte coraggiose.

Voto: 6

Fred De Palma feat. Eiffel 65 – Medley di Eiffel 65

Too Much of Heaven / Viaggia Insieme a Me / I’m Blue (Da Ba Dee): queste le canzoni della storica formazione dance italiana che arrivano per fortuna a interrompere il rap autobiografico e un po’ cringe di Fred De Palma (anche se riesce a rovinare Blue con un “freestyle” assolutamente non necessario). Ed è subito nostalgia: gli Eiffel 65 meriterebbero molto più spazio nella storia della musica italiana.

Voto: 7.5

Renga e Nek – Medley di Renga e Nek

Meravigliosa / Angelo / Fatti Avanti Amore / Laura Non C’è: l’ultimo medley della serata, e l’ultimo ricorso clamoroso all’auto-cover della serata. Ma Renga e Nek hanno abbastanza esperienza alle spalle da poterselo permettere, e lo fanno con assoluta disinvoltura. Momento migliore: Laura non c’è, è andata via.

Voto: 7

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