Nolan sull’Iron Man di Robert Downey Jr.: “Uno dei migliori casting della storia del cinema”

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Christopher Nolan ha anche detto: “Ho sempre desiderato lavorare con lui”, un desiderio che si è realizzato in Oppenheimer

Cristopher Nolan, ospite per un’intervista in “The Late Show”, ha avuto modo di parlare dell’attore Robert Downey Jr. e del suo celebre ruolo come Iron Man. Per il regista, infatti, la scelta dell’attore è stata addirittura “Una delle decisioni di casting più importanti della storia del cinema”. La decisione di scegliere un attore come Robert Downey Jr ha infatti permesso che Iron Man ottenesse un grande successo e che l’universo Marvel regnasse ai successivi botteghini internazionali. 

Nolan, durante l’intervista, ha anche detto sull’attore: “Volevo dargli l’opportunità di perdersi in una parte, di perdersi in un altro essere umano nel modo in cui lo amano i grandi attori”. Il regista di “Oppenheimer” ha infatti rivelato di aver sempre voluto lavorare con Robert Downey Jr, elogiandolo per il suo “carisma” e la sua “generosità”: “Ho sempre desiderato lavorare con lui. L’ho sempre visto nel suo lavoro”. Ha poi aggiunto: “Con chiunque lavori, con gli attori… cerchi una sorta di connessione emotiva, empatica. Stai cercando una sorta di generosità. Ha questa incredibile generosità di spirito”.

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D’altro canto, anche Robert Downey Jr, papabile vincitore degli Oscar come miglior attore non protagonista per il suo ruolo in “Oppenheimer”, stava cercando un’opportunità per dimostrare le sue doti di attore anche in ruolo più impegnato, rispetto a quello del supereroe della Marvel.

Infatti, in un’intervista della scorsa estate per il New York Times Magazine, l’attore era perplesso sulle sue qualità di interprete, questo dopo aver fatto parte di nove film Marvel per un periodo di undici anni. Ha infatti risposto sui dubbi nell’intepretare Iron Man per la sua carriera: “Sì. Al 100%, e sapevo che c’era un punto in cui Christopher Nolan sosteneva, facciamo lavorare quegli altri muscoli, ma facciamolo lasciandoti privo delle tue solite cose da fare”.

A cura di Davide Cucchi

Fonte: Variety

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