A cura di Stefano Guastella
Povere Creature continua a macinare al botteghino. Del film di Lanthimos se ne parla e tanto; dalle relazioni fra i personaggi alla scenografia, dalla trama a Bella Baxter. Ed è proprio sulla protagonista che proveremo a consegnarvi una provocazione.
Interpretata magistralmente da Emma Stone, Bella Baxter è la “figlia” di Godwin Baxter (Willem Dafoe), un chirurgo anticonvenzionale paragonabile a Victor Frankenstein di Mary Shelley. Nonostante la similitudine regga, confermata persino da alcune inquadrature ispirate a quelle atmosfere gotiche; Bella Baxter più che a Frankenstein può essere paragonabile a Pinocchio, e Godwin, di conseguenza, a Geppetto.
È possibile leggere il processo di scoperta di Bella come quello tipico di un romanzo di formazione. Ha un corpo da donna, ma un cervello di un feto. Lei vive e prova a colmare questa discrepanza mettendo alla prova il mondo e se stessa. Ne studia le reazioni, i sentimenti, fin quando le mura della sua casa si fanno strette e ha bisogno di avventure. Non ricorda Pinocchio?
Facciamo un passo indietro. Godwin-chirurgo, si fa demiurgo, proprio come Geppetto-falegname. Non hanno mogli. E l’unico modo per avere un figlio è crearlo. E così Pinocchio è un burattino di legno, mentre Bella un esperimento, ma Godwin (detto God) ne tira le fila e la controlla. Entrambi, crescendo, avvertono una curiosità sempre più impellente che dev’essere saziata. Così lasciano il focolare alla volta del mondo. Pinocchio con Lucignolo, Bella con Duncan (Mark Buffalo).
Fuori di casa scoprono i piaceri, i vizi e i pericoli della realtà. Entrano in contatto con personalità che vogliono solo manipolarli e sottometterli. Pinocchio da Mangiafuoco, Bella Baxter dal “marito ritrovato” Alfie Blessington o Madame Swiney. Compiono un viaggio e metabolizzano le avventure vissute. Si sporcano le mani con la vita vera e alla fine si evolvono. Se a Pinocchio è concessa la possibilità di diventare un bambino, a Bella quella di conquistarsi l’indipendenza e la consapevolezza della propria essenza.
In conclusione, si potrebbe azzardare a sostenere che Bella Baxter è una versione in chiave distopica e femminile del personaggio di Pinocchio. Con la differenza che Bella si fa carico di dinamiche sociali ricorrenti in moltissimi dibattiti. Lei, quasi come la materializzazione del fanciullino pascoliano (un adulto che fa emergere il proprio io bambino), rovescia, esplora e confronta le convezioni sociali con il proprio istinto. È genuina come ogni bambino, ma ciò crea una frizione con ciò che la circonda, denunciando così le contraddizioni dei nostri tempi.
E forse è proprio per questo motivo che Bella Baxter sarà un personaggio difficile da dimenticare.
Che ne pensate?
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