Cosa rende il setting di Povere Creature così affascinante? Un sacco di cose: leggete un po’ qui
In breve, il film “Povere Creature!” del regista greco Yorgos Lanthimos segue la formazione e la crescita di Bella Baxter (Emma Stone), una donna che vive nel corpo di un’adulta ma possiede (letteralmente) il cervello di un bambino, e si ritrova ad interagire con un mondo ancora inesplorato ed affascinante.
Tuttavia, la maturazione non ha riguardato soltanto la protagonista: ad immedesimarsi nel ruolo, sono stati in primis gli scenografi James Price e Shona Heath.
L’intento del regista e dello sceneggiatore (Tony McNamara) era chiaro: “Volevamo che la storia fosse più aperta al mondo”, spiega Lanthimos in un’intervista a “Searchlight Pictures”. “Il romanzo è molto scozzese (…), più di nicchia, mentre io ero più interessato al punto di vista di Bella, i suoi pensieri, le sue opinioni, la sua crescita”.
Più complessa, la resa concreta: “La mia esperienza nei film (prima di povere creature) era pari a zero” afferma la Heath, fino ad allora collaboratrice del fotografo di moda Tim Walker; ma nonostante questo “… non eravamo inibiti così come non lo era Bella. Avevamo il permesso di creare un mondo a nostro piacimento”.
E i risultati sono stati più che soddisfacenti: un’ambientazione retro-futuristica e fantasy, influenzata dai disegni satirici di Albert Guillaume durante la Belle Epoque parigina e dai film del regista svedese Roy Andersson.
Secondo gli scenografi, la parte più creativa e divertente da realizzare è stata la casa di Baxter: una sorta di collage di porte, finestre, scale, corridoi, che richiamano il debole del chirurgo per i trapianti.
“Non avevo mai visto niente di simile prima” afferma Emma Stone, riferendosi al set del film, e ricorda le scale particolarmente pericolose da salire e scendere, vicoli cechi e gallerie che offrivano punti di vista diversi della stessa stanza.
Nel complesso, le riprese si sono svolte a Budapest, dove la produzione ha costruito i mondi completi di Londra e della casa di Baxter, il transatlantico, la piazza e il bordello di Parigi, l’hotel e i quartieri poveri di Alessandria. “I set avevano dimensioni epiche (…) in cui si poteva entrare in una casa, togliersi le scarpe e sentirsi come a casa propria”, spiega James Price. È stato utilizzato anche il più grande teatro di posa dell’Europa continentale, situato nei Korda Studios di Budapest.