Pearl Harbor di Michael Bay rappresenta per molti il più familiare racconto dello storico attacco che fece entrare gli U.S.A. nella Seconda Guerra Mondiale. Ma sapevate che buona parte di quanto narrato nel film è sbagliato? Leggete un po’ qui
Pearl Harbor, diretto da Michael Bay e distribuito nel 2001, vincitore di un premio Oscar per miglior montaggio sonoro, ha fatto spesso parlare di sé non tanto per il prodotto finale fornito, ovvero un gradevole war movie con scene spettacolari (l’attacco della durata di quaranta minuti a Pearl Harbor è indubbiamente l’aspetto migliore del film), quanto per la scarsa accuratezza storica degli eventi narrati.
Non siamo nuovi a commentare film storici, di fatti anche molto noti, che peccano sull’accuratezza degli eventi, in favore di esigenze di trama e di richiesta di quello che si aspetta il pubblico (vedi Napoleon). Siamo sinceri: la stragrande maggioranza di noi non conosce la Storia con la “s” maiuscola nei minimi particolari, ma è comunque interessante e importante porre l’accento su differenze e similitudini tra essa e il cinema, senza creare alcun tipo di polemica. Ecco qui cinque inesattezze storiche che, probabilmente, non conoscevate su Pearl Harbor:
1. Non era così facile arruolarsi nella R.A.F.
Rafe McCawley (Ben Affleck), riesce ad arruolarsi nella Royal Air Force abbastanza agevolmente, cosa che all’epoca non era così semplice. Ci spieghiamo: è vero che molti piloti americani, durante la seconda guerra mondiale, hanno volato per la RAF ma solo quando gli USA sono entrati ufficialmente nel conflitto, proprio dopo l’attacco di Pearl Harbor. Questo perché era proibito ai cittadini americani combattere per una nazione estera. Nessuno avrebbe mai ordinato a Ben Affleck di partire per l’Inghilterra.
2. Nessuno dalle Hawaii avrebbe potuto mantenere il contatto radio con gli aviatori del capitano Doolittle
Il “silenzio radio” è così definito perché non si può utilizzare la radio per comunicazioni, specialmente prima di un attacco a sorpresa. Dal centro radio alle Hawaii ascoltano tutto lo svolgimento della prima fase dell’attacco, prima di perdere il contatto con i piloti nel momento in cui sorvolano il Mar del Giappone. Cosa che, sia per strategia militare che per leggi della fisica, è impossibile. Non si poteva mantenere un contatto radio nel 1941 per una distanza così ampia, come quella tra Hawaii e Giappone.
3. L’apporto delle donne, dopo l’attacco, andò ben oltre il ruolo di infermiere.
Kate Beckinsale (Evelyn) e Jennifer Garner (Sandra), interpretano le infermiere che, durante quel terribile 7 Dicembre, si occupano di feriti e mutilati nell’ospedale della baia (nel film si vede che viene mitragliato, ma in realtà non è mai successo). Loro, come tante altre donne, hanno svolto il loro contributo non solo in questa mansione, ma anche come decifratrici di codici, meccaniche e collaudatrici di aerei pilota. Tra l’altro, a dispetto di come ci viene presentato nel film, molte di loro erano di origine hawaiiana.
4. Il presidente Roosevelt non si è mai alzato dalla sua sedia a rotelle affermando “Niente è impossibile”
Commovente per messaggio e costruzione della scena, il momento nel quale Franklin D. Roosevelt (Jon Voight) si alza dalla sua sedia a rotelle per mostrare ai suoi collaboratori come niente sia impossibile, non è mai accaduto. Inoltre, secondo autorevoli biografi statunitensi, il presidente non si sarebbe mai permesso di fare riferimento alla poliomielite, della quale soffriva, per vincere una discussione. Oltreoceano hanno anche criticato il modo di parlare alla John Wayne di John Voight per interpretare il suo personaggio. Ma, a queste latitudini, difficilmente avremmo potuto accorgercene.
5. Uno storico ha concluso dicendo che “L’unica cosa esatta del film è che c’è stato un attacco a Pearl Harbor”
Lo storico Nicholas Evan Sarantakes ha concluso che, in merito agli eventi storici del film, si possa affermare che l’unica scelta azzeccata sia stata quella che “C’era una base navale americana alle Hawaii, si chiamava Pearl Harbor, i giapponesi attaccarono con aerei il 7 dicembre”. Insomma, come vedete ci sono un bel po’ di differenze di cui tener conto, adottate spesso più per avere un buon film d’azione che altro.
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A cura di Andrea Angelozzi