Dune 2, Butler su Chalamet: “La prima volta sul set ci siamo picchiati”

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Austin Butler e Timothée Chalamet hanno già capito i loro personaggi in Dune 2

Austin Butler e Timothée Chalamet sono le star di Dune 2 che vede altri volti noti come Zendaya, Florence Pugh e Stellan Skasgard. Intervistati da Collider raccontano i retroscena delle loro scene di lotta e il duro allenamento che hanno dovuto seguire. Dune 2 è tra i film più attesi dell’anno in uscita nelle sale italiane il 28 febbraio.

Il pianeta di Arrakis si prepara alla guerra tra la famiglia Harkonnen e il popolo dei Fremen al quale si è unito Paul Atreides (Timothée Chalamet). Al centro della trama c’è la rivalità tra lo stesso Paul e il feroce assassino Feyd-Rautha (Austin Butler). Già dal trailer ci vengono anticipate delle straordinarie scene di lotta tra i due attori che in un’intervista svelano degli incredibili retroscena.

“La prima volta che ci siamo visti sul set abbiamo combattuto, da subito era chiaro quanto queste scene fossero vitali” dichiara Butler, e poi continua “Cercavamo di ucciderci a vicenda senza farci del male, ed è stato molto stimolante. Entrambi ci spingevamo a fare meglio”.

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Le scene di lotta sono curate nei minimi dettagli e Denis Villeneuve non ha badato a spese. L’attore rivela che prima di girare, per mesi e mesi i due si sono allenati con gli stunt man per raggiungere la massima coordinazione e credibilità. Sul suo personaggio Butler aggiunge “È un omicida sanguinario e sarei potuto andare in giro senza che nessun mi riconoscesse a spaventare la gente”. L’attore si è dovuto prestare ad un intenso trucco prostetico che di fatto ha deformato completamente il suo aspetto rendendolo irriconoscibile

Chalamet invece ricorda tra i giorni più difficili sul set quando ha dovuto recitare un monologo in una lingua completamente inventata “Era molto bizzarro ed è stato difficile essere credibile, avevo molta tensione anche perché tutti sul set erano straordinari. Lo abbiamo girato anche in inglese ma alla fine è venuto bene ed è davvero straordinario”

A cura di Matteo Cantarella

Fonte: Collider

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