In Russia il regime di Vladimir Putin viene colpito dalla nuova interpretazione de Il Maestro e Margherita
Lo scorso 25 gennaio in Russia è uscito nelle sale cinematografiche il nuovo adattamento de Il Maestro e Margherita. Ma la sua chiave di lettura, contemporanea e contraria alle politiche del governo di Vladimir Putin sta suscitando grande malcontento tra le alte cariche del Cremlino.
Il Maestro e Margherita, romanzo di Michail Bulgakov, fu scritto tra il 1928 e il 1940 e pubblicato molti anni dopo sulla rivista Moscow in una versione censurata e tagliata dai redattori. Riflesso dell’URSS di Stalin, contro cui il romanzo si scaglia, la nuova pellicola diretta di Michael Lockshin si propone, con un riadattamento, in esplicita opposizione alla Russia dei giorni nostri.
Ciò che fa infuriare il regime è che il nuovo Maestro e Margherita, appena dopo il suo rilascio, è schizzato in vetta alle classifiche del botteghino, riuscendo a incassare 600 milioni di rubli (poco più di 6 milioni di euro) dopo una sola settimana. Il film di Lochskin, americano ma cresciuto nella Russia sovietica, è stato interpretato dai sostenitori di Putin come una decisa critica nei confronti del conflitto russo-ucraino e contrario alla stretta sempre più assolutistica delle politiche del paese.
Ma ciò che fa infuriare di più gli alleati del presidente è l’enorme successo che il film sta ottenendo al botteghino. Questi propagandisti attaccano Il Maestro e Margherita per il messaggio di anti-totalitarismo e anti-censura che il film propone, tanto da farla diventare una questione di rilevante importanza sulla TV di stato.
Una fonte anonima ha detto a Variety: “Per le persone è diventato un fenomeno culturale riunirsi contro la guerra. C’è un’intera narrazione: ‘Vai a vederlo prima che lo tolgano dalle sale”. Che ne pensate?
A cura di: Marica Priore
Fonte: Variety / NME
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