“Non potevo proprio guardarmi” ha detto Rosamund Pike del suo personaggio nel controverso Saltburn
Rosamund Pike in Saltburn
Alcuni solo adesso stanno iniziando ad elaborare il traumatico impatto con Saltburn, il controverso nuovo film di Emerald Fennell. E Rosamund Pike, tra le protagoniste / antagoniste (a seconda del punto di vista) nel ruolo della matriarca a capo della tenuta, Elspeth Catton, non è meno traumatizzata di voi.
Elspeth è una donna ricchissima e nobile che condivide il suo potere su Saltburn, la tenuta di campagna simbolo della ricchezza e della nobiltà inglesi, assieme al marito e ai due figli viziatissimi e annoiati. L’arrivo di Oliver (Barry Keoghan), apparentemente proletario sempliciotto ma in realtà piccolo genio del male malizioso e machiavellico, cambierà tutto.
Elspeth Catton
Il personaggio di Elspeth non è molto distinto da molti altri spesso interpretati dalla Pike: fredda, cinica, distaccata e con la puzza sotto il naso. Ma in questo caso c’è di più, perché i suoi difetti riflettono specularmente il tipo di rapporto morboso che sviluppa con Oliver e si traducono del resto in una completa ipocrisia nei rapporti umani.
In altre parole, il suo carattere ostico non la rende per forza colpevole ma nemmeno ne fa una innocente; e, come il marito e i figli, va incontro a braccia aperte alla sua orribile fine perché non in grado di capire quali sono i vizi in sé stessa se non con un vuoto vittimismo auto-indulgente che si consuma in brevi spasmi senza portare a nulla.
Erotismo e disagio
L’esperienza del film è stata intensa per tutti e anche la Pike, in una intervista a Deadline, s’è detta: “Scioccata e molto a disagio” la prima volta che s’è rivista a lavoro terminato. “Non potevo proprio guardarmi. Odiavo come trovavo disagevole chi Elspeth fosse. Non so cos’era, mi metteva davvero a disagio”.
“Penso che la telecamera sia così personale, la lente è così vicina e tu vedi davvero tutto. E il nostro montatore era davvero davvero bravo e dettagliato. Lo sguardo era così erotico e intimo e disagevole che continuavi a pensare di star guardando a volte qualcosa di più scioccante di quel che in effetti era”. Una frase perfetta per descrivere Saltburn.
Uno spazio superficiale
In ogni caso la Pike ha parlato anche positivamente di questa sua esperienza recitativa: “Sì, è stato divertente essere in grado di vivere dentro quella pelle. Divertente perché potevo semplicemente riprendere qualunque cosa dal 2006/07 e giocarci a cena… era la volta che Keith Richards, così era stato riportato, aveva sniffato le ceneri del padre“.
“Che poi è stato scoperto, credo, non era vero. Ma Elspeth era [nel film] tipo: ‘Oh, certo che conosco Keith. Quando eravamo a Mustique, aveva le sue ceneri [del padre] con sé. Ha offerto a tutti noi le sue ceneri’. Elspeth di solito prende qualunque storia e piazza sé stessa al centro di essa. Ed è stato davvero divertente vivere in quello spazio superficiale”.
Fonte: Huffpost
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