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Dal momento in cui sono usciti i primi teaser e trailer, Tutti tranne te è diventato uno dei titoli più attesi dal grande pubblico, specialmente quello oltreoceano.
La recensione di Tutti Tranne te, la commedia romantica con Sydney Sweeney e Glenn Powell diretta da Will Gluck.
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Dal momento in cui sono usciti i primi teaser e trailer, Tutti tranne te è diventato uno dei titoli più attesi dal grande pubblico, specialmente quello oltreoceano.
Questo per via della partecipazione contemporanea di due dei migliori astri nascenti di Hollywood: Glen Powell(Top Gun:Maverick, Tutti vogliono qualcosa) e Sydney Sweeney(la serie tv Euphoria e la futura Spider-Woman in Madame Web) ed anche per verificare se il genere Rom-Com può ancora attrarre (QUI per un intervista a Kate Hudson sul tema e la difficoltà di convincere i grandi nomi a fare le Rom-Com), come in passato, il grande pubblico in sala.
Dopo un divertente e surreale primo incontro, Bea e Ben passano la notte insieme. Sembra l’inizio di un nuovo amore ma un imprevisto distrugge la reciproca attrazione. I due sembrano destinati a non incontrarsi mai più fino a quando non si ritrovano inaspettatamente riuniti a un matrimonio in Australia. Entrambi, per motivi diversi, e uno comune(non rovinare il matrimonio) decideranno di fingere di essere una coppia.
Tutti tranne Te è l’ultima fatica di Will Gluck, regista messosi in luce da poco più di un decennio grazie al genere Rom-Com, di cui ha contribuito ad aggiornare il genere grazie al giusto equilibrio tra contemporaneità e classicismo(non solo cinematografico ma anche letterario).
Questo film non fa eccezione; Infatti come Easy Girl era una rilettura moderna di un classico letterario americano come La Lettera Scarlatta di Nathaniel Hawthorne, la struttura farsesca e giocosa ma al contempo anche dolente di Tutti tranne Te sembra attingere da William Shakespeare (Molto rumore per nulla). Ad unire i due progetti vi è anche l’obiettivo di Gluck di usare le gag comiche per evidenziare tutte le storture tipiche della vita dei giovani adulti e dello scontro inevitabile con la generazione precedente.
Se in Easy Girl vengono messe alla luce, attraverso la comicità da college movie, piaghe giovanili come lo stigma sociale, il dover mentire su chi siamo per poter apparire popolari e soprattutto apprezzati, e di come ciò si scontra con il mondo dei genitori tanto puritano quanto ipocrita, in Tutti tranne Te Gluck sfrutta la commedia romantica per sottolineare l’odierna difficoltà relazionale, sia in un rapporto di coppia quanto in quello genitore-figli.
Da un lato abbiamo Ben, un ragazzo affascinante che nasconde dietro una maschera di cinismo il dolore per una relazione finita male; dall’altro Bea, una ragazza che sembra avere tutto ma a cui manca la sicurezza di decidere della propria vita ed anche di ribellarsi apertamente a un percorso sicuro ma programmato dai genitori.
L’elemento di novità riguarda lo sfruttamento dei corpi dei protagonisti. Gluck è anche molto attento a sfruttare il fisico e la bellezza dei due protagonisti più in chiave slapstick che erotica, con Glenn Powell molto abile a stare al gioco ed anche a prendersi bonariamente in giro, interpretando un personaggio palestrato ma che nuota male e con scarsa resistenza fisica. Stesso discorso vale per Sydney Sweeney, protagonista di una sequenza divertentissima ad inizio film, girata dentro il bagno del bar dove i due protagonisti si incontrano la prima volta.
Particolare attenzione meritano due gag in particolare: la prima si svolge durante il volo diretto transoceanico diretto a Sydney, dove Bea, nel tentativo goffo di fare un dispetto a Ben mentre sta dormendo. La seconda, probabilmente la più iconica, riguarda il rifacimento su un motoscafo di una delle scene più iconiche di Titanic( e della storia del cinema): l’iconico “Sto volando, Jack”.
All’interno di questa citazione si nasconde il vero obiettivo di Gluck, ossia mostrare quanto fingere di provare sentimenti porti sempre a conseguenze negative(in questo caso anche comiche) ma anche di come, dietro la simulazione, c’è sempre qualcosa di vero e reale(ossia la chimica e l’attrazione che entrambi provano reciprocamente).
Una parte importante nel film la svolge anche la canzone Unwritten di Natasha Bedingfield, la quale svolge un ruolo molto importante nella vita di Ben(evitiamo spoiler) e che, in un certo senso, definisce, attraverso il testo, lo spirito del film.
In conclusione, Tutti tranne Te è una commedia romantica ben fatta, in grado di riflettere sul mondo dei giovani adulti in modo scherzoso e di mostrare come il genere Rom-com possa ancora avere un futuro in sala e non solo su piattaforma, a patto che rimanga aggiornato su linguaggi e tematiche care al grande pubblico.
Il cast, dove si conferma Glenn Powell e Sydney Sweeney sembra essere pronta per il grande salto(magari come Emma Stone, la cui carriera è decollata definitivamente grazie a Easy Girl), il comparto tecnico è di buon livello e la regia si mette correttamente al servizio degli attori.
Un buon film, senza particolare pretese ed ambizioni ma idoneo per passare una serata di puro svago, magari anche in compagnia.
Lo vedrete? Diteci la vostra nei commenti.
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