Dave Bautista,non solo un wrestler ma un bravo attore

Oggi è il compleanno di Dave Bautista, un uomo che ha dimostrato in Bussano alla Porta di non essere solo un wrestler ma un grande attore.

Dave Bautista
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In quanti avremmo scommesso su Dave Bautista attore? In quanti avremmo scommesso su un ex-wrestler capace di fare strada nel cinema andando oltre il cameo nel blockbuster o dell’action di turno? Non molti, probabilmente. Beh nel giorno del suo cinquantacinquesimo compleanno possiamo constatare che quei pochi hanno avuto ragione.

Da tempo si è avuta la percezione di come Bautista avesse preso la recitazione come una sfida verso se stesso, partecipando a ruoli sì muscolari ma dolenti e sfumati e, perfino, ironici ed anche satirici. Per i primi bisogna ringraziare Denis Villenueve, il quale lo ha espressamente richiesto per interpretare un replicante in Blade Runner 2049, come per diventare  Glossu Rabban, il sicario degli Harkonnen, nel film Dune: Parte I.

Per i secondi il merito va tutto a Rian Johnson, che attraverso il personaggio di Duke in Glass Onions, sfrutta Bautista per mostrare la crisi dell’uomo contemporaneo. Tre indizi farebbero già una prova, ma è M.Night Shyamalan e il suo Bussano alla porta(QUI la nostra recensione) a far cadere ogni perplessità sulle capacità attoriali di Bautista.

Nel film in questione, egli interpreta Leonard, un maestro di seconda elementare tanto imponente quanto impacciato e gentile che sequestra, insieme ad altri tre personaggi(Sabrina, Adriane e Redmond), una famiglia omosessuale(composta da due papà e una bambina) nella loro casa nel bosco. Il motivo? Spingere la famiglia a sacrificare uno dei loro membri per impedire l’Apocalisse sulla Terra.

Per la prima volta lo spettatore vede Dave Bautista assumere un ruolo da assoluto protagonista in una pellicola stratificata e complessa ed al contempo constatarne l’evoluzione attoriale.

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Sin dalla prima inquadratura, ed anche sceneggiatura, di Shyamalan, si può intuire come Bautista sia un personaggio che non fa crescere la tensione dello spettatore attraverso la propria muscolarità e la minaccia di abbattere la stessa sugli ostaggi ma mettendo in primo piano le nobili intensioni, sue e dei suoi “compagni”, di impedire delle catastrofi ed anche l’urgenza di far decidere la famiglia entro un tempo determinato.

Bautista completa la visione del regista sfoggiando una mimica facciale notevolissima, in grado di far trasparire agitazione e panico, ma anche lucidità e la tranquillità da leader di setta, essenziali per insinuare il dubbio ai sequestrati, ed allo spettatore, che la situazione, per quanto sia folle, sia vera e fondata, che ogni decisione presa avrà delle conseguenze terribili e che forse l’antagonista non è chi sembra. Anzi, forse è del tutto assente.

Una performance attoriale davvero completa, in grado di mostrare come Bautista abbia vinto la sua sfida personale: dimostrare di essere un attore vero. Quindi che dire di più? Auguroni a Dave Bautista, la dimostrazione vivente che il lavoro paga sempre alla fine.

Vi invitiamo a recuperare al più presto Bussano alla Porta, da noi inserito nella top dei film del 2023( QUI la lista) e seguirci su LaScimmiaPensa