Nella ormai lontana estate del 2018 CD Projekt Red ha presentato al mondo uno dei videogame più attesi di sempre. Sarebbe stato un RPG ispirato alla omonima serie di giochi da tavolo.
Stiamo ovviamente parlando di Cyberpunk 2077, il videogioco che avrebbe dovuto essere l’avanguardia del settore verso la nuova generazione, guidata da una delle compagnie più amate dai gamers di tutto il mondo.
Dopo The Witcher 3, CDPR aveva assunto le sembianze di salvatore dell’industria videoludica. Si trattava di una compagnia polacca che, in un panorama di studi tripla A votati sempre più al profitto, sembrava avere come priorità la qualità dei propri prodotti.
Questa situazione ha portato incredibili pressioni sullo studio e aspettative enormi su Cyberpunk 2077, che è finalmente sbarcato su PC e su console il 10 Dicembre 2020.
Non c’è bisogno di riepilogare il disastroso lancio del videogioco, che in pochi fatali attimi ha bruciato la reputazione di CDPR ed è stato classificato come una delle maggiori delusioni videoludiche di sempre.
Le aspettative esagerate si sono inesorabilmente scontrate con un prodotto assolutamente non pronto per il lancio che, oltre ad avere eliminato numerose feature, riusciva a funzionare a malapena anche sui PC più potenti.
La versione per console, specialmente quella per PS4 e Xbox One, era praticamente ingiocabile e lo studio polacco, oltre all’incalcolabile danno d’immagine, avrebbe dovuto fare anche i conti con diverse diatribe legali.
L’incubo per CD Projekt Red è durato anni, durante i quali molti videogiocatori si sono dimenticati di Cyberpunk e si pensava che lo studio si fosse fatto sfuggire un’occasione enorme per aggiungere un IP dal grosso potenziale alla sua scuderia.
L’anno scorso è stato pieno di titoli di qualità che si sono giocati i vari premi e soprattutto la nostra attenzione. Mentre Baldur’s Gate 3regnava sovrano e Larian diventava il nuovo eroe dei gamers di tutto il mondo, CDPR è riuscita ad emergere grazie al rilascio del DLC Phantom Liberty e della Patch 2.0, che si proponeva di trasformare radicalmente la versione base di Cyberpunk che in molti avevano abbandonato poche ore dopo il lancio, avvenuto ormai tre anni prima.
Lo studio polacco, durante questi anni, ha tentato di sistemare Cyberpunk 2077 ed avvicinarlo sempre di più alla visione che i fan avevano immaginato nei mesi precedenti al lancio, in cui i livelli di hype erano assolutamente incontrollabili.
Con la Patch 2.0 possiamo finalmente affermare che CDPR ce l’ha fatta. Tutti i sistemi del gioco vengono rivisitati per dare vita ad un’esperienza di qualità. Costruire la nostra versione di V viene reso molto più facile grazie ai nuovi skill tree e ad un interfaccia più pulita e ordinata.
L’armatura non è più legata all’abbigliamento ma alle cyberware. Questo significa che non siamo più obbligati a vestirci come pagliacci per qualche punto d’armatura in più e allo stesso tempo, investire in parti del corpo bioniche sarà molto più importante, integrando ancora di più il nostro personaggio nello spietato mondo di Night City.
Queste sono solo alcune delle aggiunte e dei cambiamenti introdotti con la Patch 2.0 ma il DLC Phantom Liberty rappresenta la ciliegina sulla torta, il canto della vittoria di CDPR che ora, forte dei suoi mezzi, premia i fan con un’espansione da togliere il fiato.
CDPR ha deliziato i fan con un’espansione degna di questo nome che aggiunge diverse ore di gameplay grazie ad una storia di alto livello narrativo, che include il ritorno di Keanu Reeves nei panni di Jhonny Silverhand e Idris Elba a formare un cast veramente stellare.
La nuova chiamata Dogtown è visivamente spettacolare e si amalgama perfettamente con il resto di Night City. Inolre è piena di eventi e missioni secondarie che nascondono alcune fra le più preziose ricompense del gioco.
Questo paragone non viene fatto per gettare ombre o creare polemiche ma per dare atto di come CD Projekt Red abbia creduto nel progetto e sia riuscita a dare vita alla propria visione, sebbene con qualche anno di ritardo.
Cyberpunk 2077 con Phantom Liberty ha finito per oscurare letteralmente Starfield. Un videogame che è riuscito a completare una faticosissima e inaspettata resurrezione ha surclassato la punta di diamante di Xbox.
È sempre soddisfacente raccontare storie di redenzione come quella di Cyberpunk, perchè dimostrano quanto uno studio pieno di sviluppatori mossi dalla passione per un progetto possano far ricredere schiere di fan e recuperare un innegabile fallimento. La stessa cosa è successa a Hello Games con No Man’s Sky e i parallelismi fra le due vicende sono palesi.
Il lato amaro di questa medaglia però è che sembra che negli ultimi anni siano molti gli sviluppatori che si accontentano di rilasciare un prodotto a malapena fruibile per poi sistemarlo nei mesi a venire e questa è una pratica da condannare in ogni caso.
Sebbene viviamo in un’epoca in cui molti videogames possono trasformarsi profondamente con patch e aggiornamenti, questo non dovrebbe essere un’alibi da garantire a qualunque sviluppatore ci proponga un gioco con evidenti problemi al lancio. Ci auguriamo quindi che il 2024 porti in dote videogiochi di qualità già al momento del lancio.