Fin da quando è arrivato al cinema nel 2007, Tropic Thunder, commedia demenziale diretta e interpretata da Ben Stiller ha fatto alzare non poche sopracciglia, a causa soprattutto della blackface fatta da Robert Downey Jr e per la rappresentazione delle persone disabili fatte dallo stesso Stiller nel personaggio di Tugg Speedman. Proprio di questo argomento è tornato a parlare proprio l’attore di Iron Man, fresco vincitore del Golden Globe per Oppenheimer durante il podcast Literally! di Rob Lowe.
Downey Jr per difendere il suo lavoro e quello dei suoi colleghi, ha paragonato il film all’iconica sitcom di Norman Lear All in the Family (da noi arrivata col titolo di Arcibaldo), che affrontava anche delicati temi riguardanti il razzismo.
Stavo ripensando a All in the Family, che aveva un piccolo disclaimer all’inizio degli episodi – ha detto Robert Downey Jr. Le persone dovrebbero guardarlo percercare esattamente di capire di cosa si tratta, perché è un antidoto a questa dipendenza da rancore che [le persone sembrano] avere con tutto in questo momento.
Il disclaimer di All in the Family, riporta Variety , recita:
Il programma che state per vedere è All in the Family. Cerca di gettare un riflettore umoristico sulle nostre fragilità, pregiudizi e preoccupazioni. Rendendoli una fonte di risate, speriamo di mostrare – in modo maturo – quanto siano assurdi
Ti stavano dicendo: “Ehi, questo è il motivo per cui stiamo facendo queste cose che, fuori da questo contesto, potresti dire che sono sbagliate e cattive” – ha aggiunto Downey Jr. C’era un’intesa con il pubblico, e non sto dicendo che il pubblico non capisca più, sto dicendo che le cose sono diventate molto confuse. Lo spirito con cui [Ben] Stiller ha diretto, scelto e girato Tropic Thunder era, essenzialmente, quello di un’invettiva contro tutti questi cliché che non sono giusti e [che] sono stati perpetuati per troppo tempo
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