The Piper, la recensione dell’ultimo film con Julian Sands
The Piper è l'ultimo film interpretato da Julian Sands prima di morire. Il film costituisce una lettura moderna della leggenda del pifferaio di Hamelin.
Nonostante sia plausibile che The Piper non sia uno dei film più attesi dell’anno da parte sia del grande pubblico che dagli amanti del genere horror, gli spunti interessanti al suo interno non mancano. In primis è stato l’ultimo lascito di un grandissimo attore come Julian Sands(Urla del silenzio; Camera con vista; Il pasto nudo). A seguire è anche un film che riflette e sottolinea la perfetta simbiosi tra l’horror e la musica.
The Piper, la Trama
Mel (interpretata da Charlotte Hope, la crudele Myranda di Game of Thrones) è una giovane musicista e madre single di una bambina sorda,Zoe(interpretata da Aoibhe O’Flanagan), a cui viene data l’opportunità della vita quando si offre, per evitare che l’orchestra esegua un brano del suo rivale Franklin, di recuperare e terminare uno spartito della sua mentore Catherine Fleischer, morta in circostanze misteriose e terribili.
L’intento di Mel trova però l’opposizione di Alice(interpretata da Pippa Winslow), sorella di Catherine. Incapace di accettare un no come risposta, Mel riesce ad impossessarsi dell’incompleto spartito ma scoprirà che suonare quelle note produrrà conseguenze mortali, portandola a scoprire le inquietanti origini della melodia e la forza malvagia che ha risvegliato.
The Piper, la Recensione
The Piper è solo l’ultimo esempio di come il genere horror abbia sempre avuto un rapporto privilegiato con la musica. Ciò riguarda non solo l’ambito delle colonne sonore, ma anche film ove la musica ha assunto il ruolo di un vero e proprio personaggio, anche primario, all’interno degli stessi. Alcuni esempi a sostegno sono Le Streghe diSalem o La Casa del Diavolo, entrambi firmati daRob Zombie, o Devil’s Candy di Sean Byrne.
Esso è una rilettura dark e moderna della leggenda del pifferaio di Hamelin, la quale narra di un suonatore di flauto che, su richiesta del borgomastro locale, allontana da Hamelin i ratti, grazie alla sue melodie; quando il borgomastro si rifiuta di pagarlo per i suoi servigi, questi si vendicherà ipnotizzando allo stesso modo i bambini del borgo e portandoli via con sé per sempre.
In questo caso però il film di Erlingur Thoroddsen tocca a malapena la leggenda medioevale e il suo lato folkloristico per abbracciare tematiche attuali: In primis la rivalità malsana e l’abuso di autorità presente nei dietro le quinte delle collaborazioni artistiche. In questo è abbastanza azzeccata la figura di Gustafson, il direttore d’orchestra ben interpretato da Julian Sands, a cui riesce a conferire freddezza e totale assenza di empatia.
Ma gli elementi più affascinanti di The Piper stanno riguardano la sua rappresentazione della musica, intesa non solo come un linguaggio universale ma anche personaggio, e anche di come mostra le difficoltà del rapporto madre/figlia. Quest’ultime sono essenziali all’interno della pellicola e Charlotte Hope le rappresenta ottimamente.
L’attrice, oltre ad avere un volto perfetto per la parte, delinea un personaggio ben scritto e tutt’altro che banale, poichè nel suo essere un personaggio positivo e forte, è anch’esso vittima delle umane debolezze come l’ambizione e la rivalità tra colleghi. Infatti sono queste a muovere le azioni di Mel per tutta la prima parte del film e a spingerla, ed anche le persone a lei care, in un terreno assai pericoloso, il quale saprà tirar fuori passo passo dalla protagonista le sue migliori doti: il suo calore umano e l’amore verso sua figlia Zoe.
Tale personaggio ha rappresentato anche una sfida per Charlotte Hope che ha dovuto imparare il linguaggio dei segni ed a suonare correttamente il flauto. Ultima, ma non meno importante, la notevole alchimia che ha con la piccola Zoe, la quale riesce a far comprendere lo spettatore come, nonostante la sordità, la musica sia e sarà sempre il primo linguaggio che impariamo a riconoscere e di cui possiamo interpretare ,senza alcun filtro, le emozioni che scatenano in noi. Prima della parola.
La narrazione si sviluppa in modo abbastanza lineare e convenzionale, sorretta da una buona atmosfera gotica e da una sceneggiatura che si prende il suo tempo per raccontare i personaggi e piazzare al posto giusto la suspense e qualche jumpscare di repertorio.
In questo il regista, che è anche sceneggiatore, si è ricollegato a varie pellicole che hanno fatto la fortuna del genere horror degli anni duemila: in particolar modo The Conjuring, The Ring, The Grudge e Sinister( degli ultimi due The Piper condivide anche lo stesso compositore, Christopher Young).
Si deve però anche ammettere che, purtroppo, The Piper ha anche le sue note dolenti. Quest’ultime investono specialmente il terzo atto del film, dove il Male si manifesta, in un modo abbastanza banale e scontato, e con scene splatter abbastanza posticce. La cosa che fa più storcere il naso è la figura del demone. A livello estetico è più vicino ad uno zombie della saga di Resident Evil che ad un demone, ma soprattutto non riesce ad infondere alcuna inquietudine. Neanche allo spettatore più novizio del genere. Un vero peccato da questo punto di vista.
In conclusione, The Piper è un film a cui non mancano idee e spunti di riflessioni interessanti, ma purtroppo è anche viziato da qualche nota stonata. In esso si riconosce la mano ancora acerba di un regista, e sceneggiatore, giovane, in grado di creare una storia con delle buone basi ma a cui ancora manca, specialmente nel terzo atto, il colpo del grande autore. Se son rose, fioriranno.
Come sempre vi invitiamo a dire la vostra nei commenti se deciderete di vedere il film.
P.S. Addio Julian. È stato un onore!
The Piper, il Cast
Charlotte Hope: Mel
Julian Sands: Gustafson
Pippa Winslow: Alice
Zoe: Aoibhe O’Flanagan
Frankin: Philipp Christopher
The Piper, il Trailer
Come sempre, vi invitiamo a dire la vostra nei commenti se deciderete di vedere il film e di continuare a seguirci su LaScimmiaPensa