Secondo la teoria su Internet ci sarebbero molti più bot che umani. Vi sembra assurdo o plausibile?
L’Internet dei bot
Ci sono tante teorie del complotto e molte sono parecchio fantasiose. Ma che ne dite di questa? La cosiddetta Dead Internet Theory sostiene che in rete non ci sarebbe in realtà più pressoché alcuna traccia umana, e questo già da anni. E con chi si comunica in realtà quando si comunica sul web? Semplice: con una miriade di bot.
Sappiamo che i bot esistono e svolgono le più svariate funzioni, dal sostituire semplici dialoghi al cercare di vendere pubblicità o link che portano a siti ingannevoli e che celano spesso grossolane truffe. Di solito i bot si riconoscono subito dal modo di “parlare” eccessivamente affettato e prosaico, generico e semplice. Ma le cose stanno cambiando rapidamente.
I GPT
Complice l’avvento dei GTP, ossia generative pre-trained transformers – dei quali il più famoso è ovviamente ChatGPT – è sempre più difficile distinguere quando si sta parlando con un umano o con una I.A. che elabora un linguaggio simil-umano. Ecco perché sempre più bisogna scrivere “talk to a human”, oppure risolvere continuamente Captcha in giro per il web.
Chat GPT imita il linguaggio umano con una certa precisione e anche se basta poco per accorgersi che si tratta di lei – basta verificare l’utilizzo reiterato di certe espressioni generiche, la mancanza di acume espressivo e la frequente assenza di riferimenti specifici a dati o fatti verificabili – vero è che è sempre più difficile distinguere, specie per chi è poco attento.
La teoria
Una situazione che fa gioco alla Dead Internet Theory: elaborata su 4chan nel corso degli anni ’10 ed emersa in vari forum e discussioni online, la teoria sostiene che la totalità del traffico umano in rete sarebbe stata superata dall’attività dei bot attorno al 2016 o al 2017, periodo che corrisponderebbe alla data di “morte” di Internet, almeno in quanto rete di collegamento globale tra le persone.
La colpa secondo la teoria sarebbe manco a dirlo dei governi, che avrebbero creato una miriade di bot per manipolare e guidare le abitudini di consumo degli utenti attraverso gli algoritmi e i risultati dei motori di ricerca. Nello specifico questo sarebbe stato fatto negli Stati Uniti durante l’era Trump, dove il governo avrebbe tentato di condizionare per questo tramite l’intera popolazione.
“I hate texting”
Dove sarebbero le prove a sostegno di questa teoria? Diciamo che diversi eventi online sono sembrati molto sospetti, come per esempio quando su Twitter è emerso un largo numero di post di utenti che scrivevano tutti frasi simili che iniziavano con “i hate texting” e proseguivano come “i hate texting i just want to hold ur hand” oppure “i hate texting just come live with me”.
Quando Elon Musk ha acquisito Twitter nel 2022 ha commissionato uno studio dal quale è emerso che dall’11 al 14% degli utenti attivi sulla piattaforma erano in realtà bot. Questi dati comprovano l’assunto della teoria, anche se da qui ad affermare che la rete è costituita esclusivamente o quasi solo da bot e I.A. ovviamente ce ne vuole.
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