Christopher Nolan è stato ospite del New York Film Critics Circle dove aver ricevuto il premio come miglior regista. Nel suo discorso di ringraziamento ha ricordato un bizzarro aneddoto avvenuto in palestra.
I registi hanno un rapporto emotivo complesso con i critici e le critiche. Una domanda che ci viene sempre posta è: leggiamo le recensioni?Cominciamo dal fatto che sono britannico. Una tipica riunione di famiglia prevede che i parenti mi dicano: “Sai, Christopher. Probabilmente non dovresti aprire The Guardian oggi”
Tuttavia è stato durante una sessione di allenamento che il regista è rimasto più sorpreso.
Ero nel mio Peloton. Stavo morendo. E l’istruttrice ha iniziato a parlare di uno dei miei film [che dal video sopra si scopre essere Tenet ndr] e ha detto: “Qualcuno lo ha visto? Sono un paio d’ore della mia vita che non avrò mai più indietro”.
Quando [il critico cinematografico] Rex Reed si prende gioco del tuo film, non ti chiede di allenarti! Nel mondo di oggi, dove le opinioni sono ovunque, c’è una sorta di idea che la critica cinematografica si stia democratizzando. Ma io, per quanto mi riguarda, penso che l’apprezzamento critico dei film non dovrebbe essere un istinto ma dovrebbe essere una professione.
Quello che abbiamo qui stasera è un gruppo di professionisti che tentano l’obiettività. Ovviamente scrivere di cinema in modo obiettivo è un paradosso, ma le aspirazioni all’obiettività sono ciò che rende la critica vitale, senza tempo e utile ai registi e alla comunità cinematografica.