L’esordio di Topolino nel cartone del 1928 Steamboat Willie è rimasto nella storia. Importante rivederlo, specie ora che il personaggio è di dominio pubblico
Il primo cartone di Topolino
Da qui, per certi versi, è iniziato tutto. Topolino (Mickey Mouse) appare per la prima volta nel ruolo di protagonista in un corto che lo rende immediatamente una star dell’animazione. Il film si chiama Steamboat Willie e l’anno è il 1928. Assieme a lui esordiscono anche Pietro Gambadilegno (Pete) e la fidanzata, Minnie.
Per certi versi il cartone animato dei cartoni animati, il corto che dà il via all’età d’oro dell’animazione cavalcando l’onda della traduzione del cinema al sonoro, appena introdotto, e facendo da subito di Disney la casa d’animazione per eccellenza. Topolino, poi, è già un’icona e diviene da subito amatissimo dal pubblico e dai bambini.
Un battello e un marinaio
Qual è la trama di questo cartone animato? Piuttosto inconsistente in realtà, cosa che del resto vale per molti cartoni dell’epoca. Topolino è mozzo su un battello a vapore (steamboat) e cerca di pilotarlo al timone tanto per divertirsi, ma il capitano Gambadilegno non glielo permette lo spedisce a fare lavori più umili.
A un certo punto il battello carica Minnie, e Topolino inizia a fare musica suonando… gli animali presenti. Il motivo musicale del film e le canzoni presentate sono in effetti il vero fulcro della storia: si tratta di puro intrattenimento, che non intende far altro che far ridere, divertire e appassionare specialmente il pubblico dei giovanissimi.
Una difficile eredità
Molti contenuti del corto sono molto “grafici” e costituiscono un lascito con il quale confrontarsi oggi è piuttosto scomodo. Pietro che mastica tabacco, Topolino il cui corpo viene allungato come fosse di gomma, Minnie sollevata con un gancio per le mutande e, soprattutto, gli animali allegramente torturati con lo scopo di produrre musica.
Una capra, un gatto, una papera, diversi maialini (uno si becca pure un calcio) e la loro mamma e una mucca vengono infatti tutti sfruttati come strumenti musicali, in vari modi fantasiosi ma anche barbarici. Quando Pietro scopre Topolino a far caciara lo spedisce a pelar patate, ma lui si prende una piccola rivincita lanciandone una al pappagallo che lo prende in giro da tutto il film, facendolo finire fuori bordo.
Non si può parlare esattamente di “violenza”, ma di certo ci troviamo di fronte a contenuti che per un cartone animato di oggi sarebbero considerati quantomeno inappropriati, per non dire del resto inconcludenti. Non c’è una crescita, non c’è un arco narrativo: solo canzonette e idee (bisogna dirlo) originali ma che anche passano la misura.
Ci affacciamo tuttavia su tempi ben diversi dai nostri: anzi, fino a un paio di decenni fa nessuno ancora veniva disturbato da un cartone come questo e poteva sembrare tranquillamente divertente anche per un pubblico contemporaneo. Ne resta comunque l’eredità innegabile: Topolino è diventato famoso grazie a Steamboat Willie, nel bene e nel male, e il suo nome vi si lega indissolubilmente.