Rileggiamo la musica del 2023 attraverso dieci album che hanno segnato questa annata più di tutti gli altri. Ecco la nostra selezione
Maneskin – Rush!
Sono ormai due anni che il fenomeno Maneskin è esploso e anche se i quattro seguitano a venire criticati a destra e a manca la loro fiamma non si spegne. Il loro ultimo album potrà riportare molti dei cliché del rock and roll più scontato ma è anche ben suonato e composto, con singoli di successo e uno stile che aggiorna il genere con nostalgia ma anche trasgressione. Date loro un’altra possibilità, questi ragazzi sono bravi.
Olivia Rodrigo – GUTS
Olivia Rodrigo si conferma la nuova stella della Gen Z con un album pop rock che guarda indietro ad Avril Lavigne, al pop punk e al grunge, con sfoghi d’amore ma anche ballate a tema salute mentale e riflessioni sulle paranoie dell’età moderna. La ragazza ci sa fare e sembra capace di inventare davvero un nuovo pop più chitarristico e strumentale per il nuovo decennio. La prova è qui.
Boygenius – The Record
Phoebe Bridgers, Lucy Dacus e Julien Baker sono il trio femminile per eccellenza e il loro nuovo album come Boygenius prova la solidità e la maturità del loro songwriting intimo e intenso. C’è chi preferisce i loro lavori da soliste e chi le adora tutte e tre insieme ma non importa: la critica è concorde, il loro è un indie rock di assoluto livello.
Paramore – This Is Why
La completa maturazione dei Paramore dopo anni di crescita inarrestabile, dal primo ingenuo pop punk passando per il periodo indie e i lavori da solista della frontwoman Hayley Williams, sfocia in un post-punk ispirato dai Bloc Party e acuto nell’identificare, tra ritmi complessi e un certo nichilismo chitarristico, tutte le paranoie della generazione millennial. Un album manifesto e potenzialmente epocale, se vi si fosse data più attenzione.
Peter Gabriel – I/O
Dopo vent’anni di rimandi finalmente lo storico artista inglese pubblica il suo nuovo album in studio ufficiale. Uno sguardo incupito ma anche speranzoso sul mondo, colmo di messaggi universali e suoni eclettici che prendono da vari geni e mostrano tutta la saggezza sonora (e lirica) di un musicista leggendario e ultra-settantenne. Completa il tutto la doppia versione bright/dark nella quale è disponibile ogni brano. Nel complesso, un magnifico universo di suoni e colori irrinunciabile per chiunque autenticamente ami la musica.
Travis Scott – Utopia
Travis Scott si riconferma come uno dei più potenti e dirompenti nomi nel rap di alta qualità (produttiva, soprattutto) con un lavoro ambizioso dai tratti apocalittici e distopici, in cui atmosfere intriganti e perdizioni liriche decidono l’importanza dell’insieme. In molti non ci avrebbero scommesso ma il rapper texano pare tramutarsi lentamente in un nuovo, ambizioso ye.
Caroline Polachek – Desire, I Want to Turn Into You
La cantautrice realizza un perfetto e inaspettato album art pop che si traveste da opera commerciale per parlare di sensazioni, sentimenti, remore e appunto desideri nel modo più profondo e pulito possibile. Una produzione allo stato dell’arte accompagna perfette gemme autoriali che mostrano una visione artistica puramente millennial, lucida e ambiziosa, in bilico tra ricerca e edonismo.
Taylor Swift – 1989 (Taylor’s Version)
L’era d’oro di Taylor Swift (l’era delle “ere”) culmina nel rifacimento del suo album cardine, 1989, quasi dieci anni dopo la pubblicazione originale e con una rivisitazione piena ma sottile, molto giocata sulle decorazioni e gli arrangiamenti, nel ridare importanza al lavoro discografico che ha segnato un decennio nonché la transizione ufficiale verso il pop della cantante. Quasi nel 2024 la sua posizione come regina ufficiale del genere (bianco, almeno) è ufficialmente certificata.
JPEGMAFIA + Danny Brown – Scaring the Hoes
I due più imprevedibili e sregolati nomi nel rap contemporaneo uniscono le forze per un lavoro immancabilmente atipico, stridente e a tratti provocatorio, già acclamato come uno degli album più interessanti dell’anno. Per capirlo bisogna prima capire i due personaggi e non è affatto facile: ma vi assicuriamo che proprio qui sta il bello.
Blondshell – Blondshell
Uno degli esordi più intriganti del 2023, forse il più intrigante, vede l’imposizione della cantautrice americana Blondshell (Sabrina Teitelbaum) con uno stile che si può definire solo come neo-grunge. La tendenza al ritorno a questo genere nei suoi tratti più anni ’90 è molto diffusa negli ultimi tempi e la cantante pare pronta a divenire poster girl del movimento. Che lo possa essere o meno, l’album è davvero bello e molto nostalgico.