Gangs of New York: l’epica scena della battaglia in strada [VIDEO]

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La scena a cui pensiamo sempre quando pensiamo a Gangs of New York

Gangs of New York

1846: New York è ancora una città in crescita e due gangs rivali, quella dei protestanti della Confederazione dei Nativi americani e quella dei cattolici irlandesi, i “Conigli Morti”, si danno battaglia per le strade della città. Il tutto si risolve in uno scontro epocale che costituisce la più che memorabile scena d’apertura del film.

La scena vede contrapposti nei rispettivi ruoli Daniel Day-Lewis e Liam Neeson; quest’ultimo, rappresentate dei cattolici, viene sconfitto. L’evento mette in moto una serie di meccanismi che porteranno in scena il figlio del personaggio ucciso, “Amsterdam” Vallon (Leonardo DiCaprio), il quale molti anni dopo cercherà la sua vendetta.

Scorsese e NYC

Il film è importante per il regista, Martin Scorsese, che nel corso della sua carriera ha esplorato la cultura, la storia e la società di New York attraverso varie lenti e non solo quella “mafiosa”, ambiente a lui noto, in film come Quei Bravi Ragazzi o Meat Streets. Qui, per esempio, ci troviamo in un’epoca ben antecedente all’arrivo degli immigrati italiani nella città.

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Ma il fascino della storia di New York sta proprio nell’incontro / scontro di culture che ne ripercorrono la crescita e l’esistenza, fin dai tempi in cui era ancora una colonia olandese. E Scorsese intende anche suggerire come un certo tipo di violenza sia sempre stata endemica delle strade della città, parte della sua stessa natura.

L’inizio del film

Il melting pot

Gangs of New York arriva in un momento cruciale nel rappresentare un tale confronto tra culture, tradizioni, etnie, popolazioni e usanze diverse che, loro malgrado, si uniscono tramite scontri sanguinari che condurranno paradossalmente alla costruzione della città trasformandola in quello speciale melting pot che è oggi.

Infatti il film esce nel 2002, giusto all’indomani del 9/11, in un momento in cui i ricordi degli aerei che si schiantano contro le torri sopra la città sono ancora ben vivi nella memoria di tutti i newyorchesi. Quello di Scorsese è, come sempre, un omaggio e anche un incoraggiamento: dalla violenza e persino dalla morte può nascere inaspettata nuova vita.

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