Forse la più epica battaglia mai vista nella saga di Pokémon
L’ultima battaglia in Pokémon Oro
Forse si può definire la conclusione più memorabile in un gioco di Pokémon: lo scontro con Rosso in cima al Monte Argento in Pokémon Oro è rimasto negli annali della saga come definizione di tutta l’epicità che da una battaglia tra i mostri tascabili e i loro allenatori può scaturire, nonché una delle boss fight più memorabili di sempre.
L’accesso alla montagna è consentito dal professor Oak solo a chi è riuscito ad ottenere tutte le medaglie della regione di Johto e della regione di Kanto, e si trova ad occidente rispetto alla Via Vittoria e all’Altopiano Blu. Quando Rosso viene battuto riappare ogniqualvolta il giocatore ri-batte la Lega Pokémon.
La squadra leggendaria di Rosso
La prima cosa da dire della battaglia è che Rosso si batte con Pokémon veramente fortissimi, di livello altissimo, e che rappresentano alcuni degli esemplari più iconici della prima generazione: Pikachu, Lapras, Snorlax, Venusaur, Charizard, Blastoise; gli ultimi tre sono le evoluzioni massime dei tre storici starter.
Sono tutti oltre il livello 80 e il Pikachu di rosso si presenta in campo con un impressionante livello 88, cosa che lo rende il più forte esemplare allenato da un avversario di tutta la saga. Considerando che quando il player giunge a questo punto del gioco i suoi Pokémon si trovano mediamente attorno al livello 50, lo scontro si rivela estremamente arduo anche per i più capaci.
Uno confronto dall’importanza simbolica
Nel remake, Pokémon Oro HeartGold, la battaglia si differenzia rispetto a quella di Pokémon Oro poiché sulla cima del Monte Argento nevica e grandina di continuo. Questo genera una condizione atmosferica particolare che finisce col penalizzare tutti i Pokémon in campo tranne quelli di tipo ghiaccio, come Lapras, e quelli in grado di usare Magiscudo.
Lo scontro con Rosso è simbolico e importante perché il personaggio rappresenta la crescita dell’allenatore protagonista del primo gioco della saga: c’è quindi un confronto (per quanto simbolico) tra due potenziali versioni del player stesso, poiché chi avrà giocato nei panni di “Rosso” si ritroverà proprio di fronte a lui.