Nelle ultime ore sono state rivelate le cause della morte di Matthew Perry, scomparso lo scorso 28 ottobre. Il referto adduce come principale artefice della sua dipartita gli effetti acuti della ketamina. Il medico legale ha affermato che altri fattori che hanno contribuito alla morte dell’attore di Friends sono stati “annegamento, problemi alle arterie coronarie” e gli effetti della buprenorfina (usata per trattare il disturbo da uso di oppioidi).
A seguito di questa notizia è tornato in auge uno stralcio del libro di memorie di Perry, Friends, Lovers and the Big Terrible Thing in cui l’attore parlò proprio degli effetti della ketamina e di come abia ricevuto infusioni in una clinica di riabilitazione svizzera durante la pandemia di Covid-19.
Descrivendo la sostanza, Perry ha scritto:
La ketamina era una droga da strada molto popolare negli anni ’80. Adesso ne esiste una forma sintetica, ed è usata per due ragioni: per alleviare il dolore e aiutare con la depressione.
Ha continuato descrivendo come il farmaco lo avesse fatto “dissociare” e lo avesse fatto sentire come se stesse “morendo”.
“Oh”, ho pensato “Questo è quello che succede quando muori” – ha scritto. Eppure prendevo continuamente a questa merda perché era qualcosa di diverso, e qualsiasi cosa diversa è buona. Prendere K è come essere colpiti alla testa con una pala gigante felice. Ma i postumi della sbornia erano forti e superavano la pala. La ketamina non faceva per me
Perry ha parlato apertamente della sua lotta contro la dipendenza nel tempo, affermando di voler utilizzare le sue esperienze per aiutare e sostenere gli altri. Nel suo libro di memorie, ha infatti scritto:
La cosa migliore di me, nessuna esclusa, è che se qualcuno viene da me e dice: ‘Non riesco a smettere di bere, puoi aiutarmi?’ Posso dire ‘sì’ e farlo. Quando morirò, non voglio che Friends sia la prima cosa che viene menzionata. Voglio che questa sia la prima cosa menzionata. E vivrò il resto della mia vita dimostrandolo
Riposa in pace, Matthew.
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