Una delle più accese discussioni che stanno avvenendo in questo momento nel mondo di Hollywood è sicuramente quella che riguarda la possibiità per gli attori eterosessuali di interpretare personaggi omosessuali. L’ultimo a dire la sua è stato Andrew Scott che ha rivelato pubblicamente la sua omosessualità nel 2013 e che si è detto contento dell’aumentare della rappresentazione contemporanea nel cinema.
Ricordo che da piccolo leggevo la rivista Empire e pensavo che non avrei mai avuto la possibilità di interpretare ruoli da protagonista nel cinema. E sono entusiasta che le cose siano cambiate – ha detto Andrew Scott al Screen Daily.
Andando avanti l’attore si è detto contrario al rendere impossibile per gli attori etero interpretare personaggi gay e viceversa.
Per quanto ritenga importante la rappresentazione, lo è anche la trasformazione. Non mi piace l’idea di essere scelto per qualcosa legato esclusivamente alla mia sessualità: non stai solo interpretando il ruolo di ‘gay’, stai interpretando tutte le sfaccettature del personaggio. Non voglio un regime totalitario: dobbiamo considerare ogni singola storia che raccontiamo e cosa è giusto per questa
Di parere molto simile a quello espresso da Andrew Scott è stato quello riportato da Sir Ian Mckellen, iconica della comunità LGBTQ a Hollywod, che parlando con BBC aveva dato la sua visione delle cose.
Ci sono due cose dire, Primo: il discorso secondo il quale un non ebreo possa interpretare un ebreo significa quindi che un ebreo non può interpretare un non ebreo? E quindi, Il discorso secondo cui un uomo etero non può interpretare una parte gay, significa che io non posso recitare parti etero e non mi è permesso esplorare l’affascinante tema dell’eterosessualità in Macbeth ? Certo che no. Stiamo recitando. Stiamo fingendo.
Che ne pensate?
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