LSD Dream Emulator: il videogioco più allucinante mai concepito [VIDEO]

LSD
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LSD Dream Emulator rimane forse il più strano, assurdo e imprevedibile videogioco mai creato. Sapete di cosa si tratta? Un esperimento estremamente interessante, e a tratti anche inquietante

LSD: sogni videoludici

LSD: Dream Emulator è un videogioco uscito per PlayStation nel 1998 e sviluppato dall’artista concettuale giapponese Osamu Sato. Costui era convinto che il videogame come medium non dovesse avere solo intenti ludici ma potesse evolversi, in virtù delle sue possibilità interattive, in una forma d’arte completamente nuova e imprevedibile.

Da qui l’idea di questo gioco, che si discosta da qualunque cosa sia mai stato fatto in ambito videoludico: un “diario dei sogni” colmo di immagini oniriche e lisergiche, anticipate non a caso dal titolo che richiama il famoso acido diffusissimo come droga ricreativa dagli anni ’60 in poi e sovente legato alle branche della controcultura occidentale.

Il gameplay

Il gameplay di LSD è quanto di più peculiare vi sia. Il gioco si articola in giornate consecutive, all’inizio di ciascuna delle quali il player si risveglia di solito in una casa. La “storia” prosegue toccando qualunque oggetto o anche semplicemente una parete, allorché si viene immediatamente trasportati in un altro luogo.

In questo modo si possono esplorare varie aree, dai tratti più o meno inquietanti: una città vuota e buia, un giardino nel quale si trovano vari modellini di monumenti famosi, una specie di grottesco dojo con dei lottatori di sumo, e così via. Si può anche “morire”, perché alcune aree si aprono sul vuoto: ma ci si risveglierà sempre ricominciando da capo una nuova giornata.

Un viaggio lisergico

Ogni sogno finisce automaticamente dopo un certo tempo, anche se il player rimane fermo immobile. Inoltre, i sogni e le giornate sono spesso intervallati da speciali clip che riportano contenuti imprevedibili, sempre a tema lisergico. Non è finita, perché un gioco così sarebbe oltremodo statico.

Infatti, mentre gli ambienti sono invariati come setting, le loro feature cambiano man mano che si prosegue. Le texture possono apparire di colori diversi o adornate di motivi decorativi allucinanti, e ci si può anche imbattere in qualche oscura figura o peggio. Sulla copertina dell’album Relaxer degli Alt-J, per esempio, è immortalato quello che sembra un cadavere in una still tratta dal gioco.

Il gioco e il sogno

Il gioco prosegue per un anno, fino al giorno 365, ma è facile perdersi tra i giorni e provare in qualche modo esperienze sempre diverse: il mondo onirico è reso in maniera paradossalmente realistica proprio perché il più delle volte si presenta come privo di senso e non sembra presentare uno scopo da perseguire o una meta da raggiungere.

In altre parole LSD: Dream Emulator non va “giocato” in un senso tradizionale, mirando a uno scopo o con un inventario da riempire e una percentuale di completamento da soddisfare. L’unico modo per giocarlo è viverlo come un sogno: abbandonarvisi, prendere ogni momento per come viene esperito e sapere che, prima o poi, finirà.

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