Un finale criptico e che avrà lasciato molti spiazzati: cosa ci vuole comunicare la scena conclusiva de Gli Spiriti dell’Isola?
Gli Spiriti dell’Isola: la violenza si nasconde nell’animo umano
Gli Spiriti dell’Isola (The Banshees of Inisherin) è ambientato su di un’isola irlandese nella quale due degli abitanti, Padraic (Colin Farrell) e Colm (Brendan Gleeson) mettono fine alla loro amicizia per via di alcune semplici incomprensioni. La loro incapacità di comunicare li porta ad una serie di dispetti e ripicche vicendevoli che si risolvono in una escalation di violenza.
Il racconto è allegorico e simbolico, e vede come controcanto le lotte relative all’irredentismo irlandese che risuonano dalla terraferma in forma di lontane fucilate e rumori di spari. Inisherin rappresenta l’immobilità di una sorda tradizione che, per motivi futili, può dar luogo ad astio e violenza inusitata tra quelli che, come inglesi e irlandesi, sono in fondo vicini di casa.
Il finale
Nel finale, dopo aver bruciato la casa di Colm come atto finale della loro lotta, Padraic scopre che il rivale si è salvato e lo affronta sulla spiaggia. Lì, sostiene che la battaglia tra i due sarebbe potuta finire solo se Colm fosse rimasto all’interno della casa a bruciare vivo, ossia arrendendosi come sconfitto e accettando il suo destino.
Lo scontro quindi è destinato a proseguire, e per quel che ne sappiamo potrà diventare violentissimo e portare a questo punto alla morte di uno dei due, o di entrambi. La violenza genera necessariamente morte in ultima istanza: per quanto scaturisca da motivi apparentemente ragionevoli e sensati e si celi dietro rispetto e cortesie per l’avversario, la sua unica evoluzione possibile è quella.
La banshee
La chiave del finale del film è celata nella presenza di Mrs. McCormick, una anziana del villaggio che si palesa nei momenti meno opportuni e placidamente assiste al crollo del dialogo tra Padraic e Colm. La donna rappresenta una banshee, ossia uno spirito del folklore irlandese che, in forma di una donna-mostro, tradizionalmente annuncia gracchiando la morte di un membro della famiglia.
Più in generale la banshee è portatrice di morte, ma nel film viene argomentato come queste figure non debbano neppure più agire per generare il lutto, potendo ora semplicemente limitarsi a guardare mentre gli umani si scambiano violenza e morte da sé. Il significato è apocalittico, e va letto più con uno sguardo ai giorni nostri che all’Irlanda di cento anni fa, qui sfruttata più che altro come metafora.
Il limbo
Siobhan, la sorella di Padraic, si salva da questa spirale di insensatezza scappando infine dall’isola, limbo di eterna incertezza e nel quale tutto è destinato a consumarsi. Lo prova la fine di Dominic (Barry Keoghan), il cui cadavere annegato viene mostrato a Padraic non a caso proprio da Mrs. McCormick, la banshee.
Insomma, ad Inisherin non c’è salvezza perché il destino di chi indulge nella violenza per puntiglio come Padraic e Colm non ha alcuno sbocco. L’unica è andarsene, perché l’alternativa è restare sotto lo sguardo degli spiriti invisibili (eppure, ben palesi), araldi di una apocalisse umana che aspettano, guardano e pregustano la fine.
