Questo weekend si è tenuta la prima edizione del Gamics Cesena. La fiera del fumetto e dei videogiochi ospitava moltissimi stand tipici di questo genere di manifestazioni ma è stata arricchita anche da sezioni dedicate a diverse forme d’intrattenimento.
Al Gamics Cesena erano presenti aree dedicate al retro gaming con distese di console dove poter giocare liberamente ai classici del passato ma anche diverse postazioni dedicate alle ultime generazioni di videogiochi. Allo stesso tempo è stato possibile ammirare le creazioni in lego di artisti del modellismo venuti a Cesena apposta per l’occasione.
Insomma, il Gamics Cesena aveva in serbo qualcosa per tutti e ci ha molto incuriositi. Abbiamo voluto dare uno sguardo dietro le quinte e capire meglio come nasce una fiera del fumetto. Siamo stati accolti dagli organizzatori e dal direttore artistico Lucio Campani, che ci ha spiegato i retroscena relativi all’evento.
Ciao Lucio, prima di tutto grazie di averci concesso questa intervista. Ormai il Gamics Cesena sta volgendo al termine, puoi darci un bilancio di questa prima edizione?
È ancora presto per fare bilanci definitivi ma possiamo dire che la reazione da parte del pubblico è stata molto positiva e calorosa. Durante questi due giorni abbiamo visto molte persone arrivare sia dalla Romagna che da fuori. Questo lo si deve anche alla posizione strategica della città di Cesena che ci ha permesso di collegarci non solo alla Regione ma anche alle zone limitrofe.
Chiaramente tutti gli appassionati conoscono il Lucca Comics & Games che è un po’ il faro delle fiere del fumetto italiane. Ci chiedevamo come nasce esattamente una manifestazione di questo tipo?
Ovviamente Lucca Comics & Games ha delle caratteristiche uniche legate anche alla città e che non sono replicabili. Il nostro gruppo propone un format fieristico che abbiamo offerto con successo in tutta Italia e che coinvolge diverse realtà . A Cesena abbiamo avuto la possibilità di ospitare non solo la mostra mercato ma di avere anche a disposizione tutte le postazioni di gaming di vecchia e nuova generazione, le esposizioni e i numerosi eventi dal vivo che si sono susseguiti nel corso del weekend.
Gamics Cesena è alla sua prima edizione. Quali sono state le maggiori sfide e le criticità nell’organizzazione di un’edizione inaugurale come questa?
Diciamo che il segreto sta soprattutto nel comprendere le caratteristiche del territorio. È importante coinvolgere le realtà locali e cercare di evolversi in prospettiva insieme a loro. Bisogna anche capire cosa cerca il pubblico locale e intercettare le sue volontà . In questo modo si crea un’identità che è fondamentale per far si che la manifestazione si distingua. Volevamo creare una prima edizione che non sembrasse una prima edizione e ringraziamo tutti gli ospiti di primo livello che ci hanno raggiunto come Cristina d’Avena, Giorgio Vanni, Giovanni Muciaccia\, Yoshiko Watanabe e tutti gli altri.
Ora una domanda più personale, cosa vi ha avvicinato al mondo dei fumetti, dei videogichi, inomma al ‘mondo nerd’ in generale?
Noi condividiamo assolutamente questa passione con il pubblico e a questo proposito devo ringraziare il mio socio Christian Borghi che è un grande conoscitore di tutto ciò che comprende il ‘mondo nerd’. Io stesso nasco come collezionista di videogiochi retro e ho avuto modo, grazie al mio ruolo, di comunicare e condividere le mie passioni.
Quindi possiamo dire che ci rivedremo l’anno prossimo?
Assolutamente sì! Alla luce del successo di quest’anno abbiamo già confermato la seconda edizione. Abbiamo già parlato con Cesena Fiere, che colgo l’occasione di ringraziare per l’estrema professionalità e collaborazione, quindi invitiamo tutti i lettori de La Scimmia di seguirci sui nostri social per restare aggiornati. Infine vorrei anche ringraziare il Comune di Cesena per averci appoggiato sin da subito e aver patrocinato l’evento, abbiamo senza dubbio avvertito il sostegno di tutta la comunità .
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