Napoleon, un discendente dell’imperatore critica il film

Joachim Murat, discendente di Napoleon, ha scritto un editoriale su Forbes per parlare del film di Ridley Scott

Napoleon
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Al cinema trovate Napoleon, nuovo film di Ridley Scott con Joaquin Phoenix nei panni del leggendario condottiero francese Napoleone Bonaparte (qui la nostra recensione). La pellicola sta ricevendo molte critiche relative alla sua veridicità storica, anche da persone direttamente collegate col condottiero transaplino.

Su Forbes infatti, ha scritto un editoriale Joachim Murat, discendente di settima generazione di quel Gioacchino Murat, re di Napoli che sposò Carolina Bonaparte, la sorella dell’Imperatore, nel quale ha detto la sua opinione su Napoleon che vi riportiamo nella sua interezza.

Naturalmente, essendo un discendente, non posso essere del tutto obiettivo. Mi aspettavo un affresco epico, shakespeariano. Dopotutto Ridley Scott è il regista di poemi epici storici come I Duellanti e Il Gladiatore. Un film che speravo fosse un’esplosione di energia. Questo era un film sulla leadership e molto altro ancora. Il brio, la gloria senza precedenti, le vittorie impensabili, la galleria di personaggi eroici, il destino messianico, il vento di libertà, l’avventura, l’ardore, le infinite possibilità in una parola: la “Grandeur” dell’epoca. “Parliamo dell’Imperatore, ci farà bene” come scriveva Victor Hugo.

Ma Ridley Scott ci ha regalato qualcosa di simile a un film crepuscolare. Girato con una luce fredda, quasi ogni scena è ambientata in autunno, con la nebbia intrappolata tra i rami spogli degli alberi. Vale la pena notare che questo è un film con pochissimi attori giovani. Eppure l’intera epoca napoleonica fu quella in cui i giovani furono collocati in posizioni di potere in tutta Europa e oltre. Eppure qui Bonaparte è interpretato da un cinquantenne Joaquin Phoenix. Phoenix ha una carnagione grigiastra e sembra quasi senza fiato dall’inizio alla fine. La rappresentazione del film era oscura. Sono uscito deluso. Ma ricordatelo ancora una volta: non sono obiettivo.

Per quanto riguarda le libertà prese riguardo ai fatti storici, sono così numerose che vale la pena menzionarne solo alcune. Il desiderio del regista qui è quello di riscrivere in gran parte la storia in modo che corrisponda all’immagine che vuole dare della storia d’amore tra Napoleon e Giuseppina. Una serie di scorciatoie e invenzioni vengono utilizzate per inserire l’impareggiabile vita di Napoleone in un film di due ore e mezza.

Naturalmente Ridley Scott non ha mai affermato di essere uno storico. Si è preso le stesse libertà con film come Il Gladiatore. In effetti, il ruolo del cineasta è diverso da quello dello storico. Alcuni errori sono però così gravi che necessitano di essere menzionati. In una scena vediamo Bonaparte sparare con un cannone contro le Piramidi di Giza. Questo è assolutamente falso, ovviamente. Dovrebbe essere un’allegoria che mostra che Bonaparte non aveva incontrato difficoltà nello sconfiggere gli ottomani. Sebbene le truppe di Napoleon fossero accusate di aver deturpato la sfinge, non accadde mai nulla del genere. Gli storici credono che sia accaduto secoli prima.

Napoleone lascia l’Egitto per andare da Giuseppina, che crede abbia un amante. Più avanti nel film fugge nuovamente dall’Isola d’Elba per recuperare Giuseppina. Tutte le decisioni di Napoleone come leader secondo Scott furono dettate dalla sua passione per Giuseppina. È una visione molto romantica della leadership. Tuttavia, è un’assurdità storica e fattuale. L’amore che Napoleon nutre per Giuseppina è la somma di tutta la sua personalità. A ciò vengono presentate le debolezze dell’Imperatore e tutta la storia dell’Impero di Napoleone. Deve a questo amore tutti i suoi successi, ma questo lo porta anche alla rovina. Questo non è un film di guerra: è un dramma sentimentale ambientato sullo sfondo dell’era napoleonica.

Napoleon, sotto l’influenza di una madre violenta, è ritratto come un uomo brutale con Giuseppina. Nella sua vita amorosa Napoleone è raffigurato come un ragazzino goffo, spaventato e timido. Joaquin Phoenix interpreta un Napoleone infantile, crudele, indeciso e debole. Napoleone non era un leader del genere. Sono rimasto piacevolmente sorpreso nel vedere scene che ci ricordano, ad esempio, il desiderio di Napoleone di raggiungere la pace. Ciò che Ridley Scott offre in definitiva è la visione inglese dell’era napoleonica.

Ecco l’oscura leggenda di un bandito corso che avrebbe conquistato l’Europa. Nell’ultima scena del film muore come Don Corleone ne Il Padrino. È ritratto come un usurpatore maleducato e rozzo. Commentiamo anche la bassa statura di Napoleone. Napoleone infatti era di statura superiore alla media dell’epoca. Le robuste rappresentazioni di Napoleone sono invenzioni della propaganda inglese.

“I francesi non si amano neanche tra di loro” secondo Ridley Scott. Ha ragione lui. Tranne proprio nel caso del suo film che sembra aver compiuto il miracolo di mettere d’accordo quasi tutti i francesi. Per le pubblicazioni di ogni schieramento, Ridley Scott rasenta il ridicolo nella sua caricatura di Napoleone Bonaparte. Il film presenta la Francia della Rivoluzione e dell’Impero come uno sfortunato episodio di un paese nelle mani di un popolo di furfanti sanguinari e maleducati. Naturalmente l’illustre duca di Wellington porterà miracolosamente un po’ di dignità ponendo fine a questo sfortunato plebeo e al suo impero. Sembra, dalla reazione della critica e dei primi spettatori francesi, che questo stia spingendo un po’ oltre la denigrazione storica.

Indipendentemente da ciò, è comunque un grande spettacolo. Scene di battaglia favolose e set mozzafiato. Quindi non rifuggiamo dal nostro piacere. Questo film offre una nuova visione dell’Imperatore, una visione che non condivido, ma che tuttavia arricchisce la riflessione su Napoleone e sulla sua epoca. Quale sarà il destino di questo film e quale sarà il suo impatto sul pubblico? Molto intelligente chi potrebbe dirlo. Recentemente ho visto il film a Parigi. La metà del pubblico l’ha trovato meraviglioso, regalando un’immagine umana e comprensiva dell’Imperatore, tutti molto commossi dal suo rapporto con Joséphine. L’altra metà sembrava una parodia mal eseguita. Il mio consiglio: andate a vedere Napoleon, se provoca così tante reazioni ci saranno dei buoni motivi.

Che ne pensate?

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