Ciao Darwin: quando in tv regnava la fiera del trash [VIDEO]

Ciao Darwin
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Ciao Darwin fece la storia della televisione italiana, e ci piaccia o meno fa parte della nostra cultura. Ripercorriamo i tempi d’oro del programma condotto da Paolo Bonolis

Ciao Darwin

Era l’epoca migliore della televisione trash italiana, e Ciao Darwin non faceva eccezione assieme a programmi come Sarabanda o le migliori stagioni di Mai Dire…: un periodo nel quale la televisione era ancora il medium per eccellenza, prima del web 2.0 e dei social, e nel quale produrre contenuti popolari e sopra le righe era la parola d’ordine.

A Ciao Darwin – format lanciato con la pretesa scientifica di stabilire come sarebbero stati l’uomo e la donna del domani (niente nel mezzo, ovviamente) facendo gareggiare tra loro varie categorie di persone – regnava quella che Fabio Rovazzi definirebbe l’ignoranza. Una serie di gare, discussioni, momenti imbarazzanti che spesso si risolvevano nel caos totale.

La gara

Paolo Bonolis e la fedele spalla Luca Laurenti conducevano il programma, che si apriva con l’arrivo della sempre avvenente Madre Natura, la quale era responsabile di selezionare di volta in volta i concorrenti con una estrazione casuale. Varie erano le fasi: c’erano un confronto in dibattito, una passerella di moda, ma anche prove più “fisiche” che ricordavano molto Takeshi’s Castle.

I momenti più memorabili erano di norma tre: la prova di coraggio – farsi camminare addosso ragni enormi o cose del genere; il viaggio nel tempo – con pronto trionfo di ignoranza completa su storia e cultura; e il duello finale, nel quale i due concorrenti dovevano rispondere correttamente alle domande prima che l’acqua all’interno di un tubo li sommergesse completamente.

Un caos totale

Niente in ogni puntata si poteva prendere sul serio, anche perché spesso gli ospiti vip, rappresentanti delle varie categorie, contribuivano alla caciara generale mandando a quel paese qualunque pretesa di seria discussione filosofica o scientifica mentre il tutto si riduceva a un confronto tra due tifoserie opposte a carattere quasi calcistico.

Quel che però molti di noi più ricordano sono i proverbiali commenti e le ingiurie di Bonolis, che spesso trascendeva dal perfetto italiano a un romanesco scomposto e irritato e gridava ai concorrenti frasi storiche, quali: “Ma che fa? Vada!”; “Non cincischi!”; “Ao, ma che sta addì?”; e la più memorabile di tutte: “FERMI!”

Il format oggi

In questo Ciao Darwin era un programma di perfetto intrattenimento, il cui scopo non era tanto indagare sull’evoluzione umana quanto distrarre e far ridere, spesso involontariamente (ma non sempre) e con le usuali tonnellate di pubblicità nel mezzo. A fare il resto ci pensavano Bonolis e Laurenti, vera e propria coppia comica infallibile.

Ciao Darwin è stato tentato di nuovo in più edizioni nel corso degli anni e anche se conquista ancora il suo pubblico non si può definire quel fenomeno che era tra anni ’90 e anni ’00, anche perché l’intero panorama mediatico è cambiato. Come Gialappashow o Name That Tune, può essere apprezzato specialmente da chi si cappottava di risate con l’originale: dai nostalgici.

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