Le Iene deve la sua grande carica di tensione a un altro grande capolavoro: un film del 1982, a cui Tarantino ammise di essersi ispirato. Ecco quale
Le Iene [Reservoir Dogs] di Quentin Tarantino rimane uno dei più grandi film d’esordio mai realizzati. Un crime thriller capolavoro che alza la tensione al massimo in un confronto tra gangster entrato nella leggenda. Ma, come tutti i film del regista italo-americano, anche questo contava un’importante ispirazione. Tarantino ne parla in questa intervista del 1992 (qui sotto). Ecco cosa dice.
“Una grande influenza per il film è il remake de La Cosa [The Thing] di John Carpenter; è molto simile e non ho fatto niente o non ho preso niente da quel film ma volevo catturare quello stesso sentire che c’è ne La Cosa. Ci sono tutti questi tizi intrappolati in questa stanza e nessuno può fidarsi di nessun altro”.
“Non possono andare da nessuna parte e devono semplicemente affrontarsi l’uno con l’altro. Questa è esattamente la stessa situazione ne Le Iene. Quello che volevo ottenere, che è quello che quel film [La Cosa] ottenne la prima volta che lo vidi al cinema, era la tensione di questi tizi, in quella situazione”.
“Era così grandioso e non c’era sollievo perché era così claustrofobico, e l’unico posto dove quella tensione poteva finire era dalla parte del pubblico; così mi sono sentito quando stavo guardando La Cosa, e questo è quello che volevo ottenere nel mio film”. Tarantino parla poi di altre influenze, come i film di Jean-Pierre Melville, ma quella madre rimane nel lavoro di Carpenter.
Per i pochi che non lo conoscono, La Cosa è il remake realizzato dal genio di John Carpenter de La Cosa da un Altro Mondo, film di fantascienza del 1951 girato da Christina Nyby (ma, pare, con il coinvolgimento del leggendario Howard Hawks), tratto dal classico racconto sci-fi dal titolo Who Goes There?
In realtà le differenze tra La Cosa di Carpenter e Le Iene di Tarantino ci sono, e sono tante; ma tante sono anche le somiglianze. In entrambi i film uno dei personaggi non è chi dice di essere, e cela la sua vera identità. Questo potrebbe mettere in pericolo tutti gli altri e ciò crea un clima di sfiducia reciproca che porta, infine, alla morte.
Carpenter racconta una storia sull’impossibilità della fiducia nel prossimo, con effetti visivi per l’epoca sconvolgenti e una caratterizzazione horror che ha fatto scuola, in un’ambientazione tra i ghiacci antartici che mette i brividi in tutti i sensi. Tarantino ha preso il meglio da questo capolavoro, rivisitandolo in chiave crime.
Il regista de Le Iene però conta molto più sui dialoghi e sui caratteri dei protagonisti, con un ricorso alla violenza limitato (ma, quando c’è, eclatante) e infarcendo il resto di citazioni dal sapore pop nel creare un unico, grande gioiello cine-fumettistico. Detto questo, per chi apprezza e ama Le Iene consigliamo, sì, di recuperare subito anche La Cosa.
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