Tekken: Eddy Gordo, una storia di tasti premuti a caso e imprecazioni [VIDEO]

Eddy
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Ammettetelo: anche voi con i vostri amici usavate Eddy e premendo tasti a caso vincevate sempre a Tekken

Eddy, il combattente di capoeira

Eddy Gordo è il celebre personaggio brasiliano introdotto in Tekken 3, che era famoso per una ragione: combatteva seguendo lo stile del ballo capoeira, il che quasi sempre si traduceva in una mossa che, ripetuta all’infinito, lo rendeva imprevedibile e gli permetteva di colpire l’avversario alle gambe facendolo sempre volare in aria e mai dandogli modo di rialzarsi.

Certo, non era l’unico personaggio di Tekken con queste capacità, e anzi a saperli usare si poteva fare ben di più. Combattenti come Yoshimitsu sono divenuti leggendari per la loro vasta gamma di mosse e i gamer più seri che passavano ore ad esercitarsi e ad impararle tutte a memoria erano sempre imbattibili.

Tasti a caso, sempre tasti a caso

Il punto è che non lo faceva quasi nessuno. Non stiamo parlando di un Soulslike, nel quale a sbagliare una minima mossa si viene sconfitti e bisogna ricominciare da capo. In Tekken, specie nel primi tre storici giochi della saga, poteva succedere davvero di tutto ed era difficilissimo spesso prevedere l’esito di ciascun duello.

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Il bello di quei giochi, infatti, era che non richiedevano una specifica abilità. Sì, la cosa cambiava a seconda della difficoltà, del personaggio selezionato o di chi ci si trovava di fronte come avversario, ma anche i principianti potevano riuscire a vincere con la giusta dose di fortuna. Come? Premendo tasti a caso.

Mosse e coincidenze

Se infatti era vero che ogni combattente aveva a disposizione mosse specifiche e letali, era vero anche che dipendendo queste mosse tutte da un numero limitato di tasti (quelli del controller PlayStation) era sufficiente spesso pigiare casualmente, o in un certo ordine ma senza ragionare, su un po’ dei suddetti tasti per performare azioni spettacolari senza neanche volerlo.

Questo valeva in particolar modo per Eddy Gordo, il quale in quanto personaggio inedito portava con sé uno stile di combattimento nuovo e sconosciuto che confondeva facilmente anche per via del suo modo di combattere “ballando”, sempre in movimento, in contrasto con la rigidità degli altri concorrenti del torneo.

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Astio e ingiustizia

Ricordiamo che questo avveniva, per moltissimi di noi, quando si era bambini. In pochi avevano la serietà e la costanza di imparare le mosse dei personaggi seriamente, a parte forse quelle base che si eseguivano con soli due tasti, e molti si divertivano ben di più a giocare a caso, magari scoprendo azioni inaspettate appunto per pura coincidenza.

Questo, specialmente negli scontri a due con amici, creava particolari inimicizie specie quando proprio Eddy Gordo si dimostrava inarrestabile. Perdere contro di lui, e per giunta se mosso casualmente con ditate frenetiche sui tasti, causò all’epoca una miriade di litigate tra giovani gamer. Che dire: bei tempi.

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