Napoleon, la Recensione del film con Joaquin Phoenix

Dal 23 novembre, arriva al cinema Napoleon, l'attesissimo film diretto da Ridley Scott con Joaquin Phoenix protagonista. Ecco la nostra recensione.

Napoleon
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Neanche il tempo di uscire in sala che Napoleon di Ridley Scott ha già attirato a sé tutte le attenzioni del mondo. I fattori sono pressoché sotto gli occhi di tutti. Dal regista al personaggio storico, fino all’attore protagonista, un Joaquin Phoenix come sempre perfetto nel ruolo e nell’interpretazione. Dall’altro lato però, troviamo già nasi arricciati, con accuse neanche troppo velate, legate al fatto che il film non è storicamente accurato. Neanche fossimo su Discovery Channel.

A produrre questo neo-kolossal, Apple Studios, che ha di fatto creato due film, potenzialmente distinti e separati; lo scopriremo solo all’uscita della director’s cut della durata monstre di ben quattro ore. Intanto possiamo comunque godercene poco più della metà in sala, il luogo perfetto per film di questo calibro. Preparatevi però: Napoleon non è come vi aspettate.

Napoleon, la Trama

La Rivoluzione Francese, un crocevia per la storia della Francia ma anche dell’Europa tutta. Ancor più, la figura di Napoleone Bonaparte, un artigliere, un generale, un imperatore, un esiliato, uno sconfitto. Ridley Scott osserva la sua figura, le sue vittorie e le sue sconfitte, mettendo in risalto il lato umano ma solo come ad un inglese è stato insegnato. Oltre vent’anni di storia che raccontano un grandissimo dietro le quinte nella vita di Napoleone.

Napoleon, la Recensione

Entrare nel Napoleon di Ridley Scott è di più complesso di quanto si possa immaginare. Osservando la filmografia del regista di capolavori come Alien o Blade Runner, si osservano un buon numero di kolossal e film storici. Basti pensare a Il Gladiatore o al recente The Last Duel, o ancora a Le Crociate, film con il quale condivide di fatto la scissione in due film distinti e separati (in tutto e per tutto, è il caso di dirlo).

Il regista classe 1937, che esordì nel 1977 proprio con un film storico dove Napoleone agiva sullo sfondo, torna dunque indietro nel tempo, parlandoci di una figura che segnò la storia del mondo intero, a dir poco controversa e ancor più per chi è nato al di là della Manica. La tesi che dunque Scott va a sostenere è quella di un Napoleone da ridimensionare in tutto e per tutto. Non un geniale e dotto condottiero ma una persona problematica.

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Quello che viene fuori è di fatto un ritratto impietoso della sua figura, decisamente poco gratificante, ben lontano da ogni possibile aspettativa, tanto nel contenuto quanto nella forma con cui Ridley Scott ci propone questo Napoleon. È chiaro che per giudicare il film bisogna allontanarsi quanto più possibile da un (eventuale) proprio credo ideologico rispetto la figura di Napoleone Bonaparte.

Focalizzandosi dunque esclusivamente sul come Scott metta in scena il film, ci troviamo egualmente spiazzati. Il che non necessariamente è un male, anzi. Se il cinema contemporaneo si fonda l’idea di voler discutere le icone lavorando di decostruzione, Napoleon riesce perfettamente ad essere un buonissimo esempio di ciò che il cinema dovrebbe fare.

Mantenendo ben chiari e saldi gli eventi, rigorosamente in ordine cronologico, Napoleon offre un punto di vista del tutto differente rispetto quanto ci si potrebbe aspettare da un film storico. Non una semplice narrazione degli eventi concatenati, con uno sguardo asettico e incentrato su una messa in scena epica, quanto più un racconto che mette a nudo l’uomo con fare quasi denigratorio.

Napoleon, joaquin phoenix

Tra versi gutturali per mostrare la sua eccitazione a sua moglie, l’amata e odiata Giuseppina (una Vanessa Kirby meravigliosa), goffe cadute e attacchi d’ansia pre-attacco in quel di Tolone, Napoleon ci racconta una versione storica leggermente diversa rispetto a quella che noi tutti conosciamo. Complice anche un Joaquin Phoenix dallo sguardo perennemente triste, che restituisce alla perfezione il ritratto cercato e voluto da Ridely Scott.

Eppure, in mezzo a tanta comicità quasi involontaria, Ridley Scott ci regala momenti di meravigliosa regia, riprendendo quello che il kolossal impone, ossia l’epica delle immagini. La battaglia di Austerlitz, così come quella di Waterloo, sono sequenze alle quali è impossibile rimanere indifferenti. Palle di cannone che esplodono e si abbattono sul terreno, la ferocia di una guerra portata avanti dall’ideale della Rivoluzione. La macchina da presa ci trascina dentro l’azione, tra campi larghi ora e riprese ravvicinate poi, portandoci all’interno del film e rendendo di fatto lo spettatore parte integrante della scena. Esattamente come nella sequenza che racchiude il senso di tutto il film.

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Siamo nel famigerato 18 brumaio, giorno del colpo di Stato napoleonico. L’intera sequenza ci mostra la maestria di Ridley Scott nel costruire immagini di una potenza senza eguali, avvalendosi (come quasi tutto il film) di ispirazioni pittoriche tipiche dell’Ottocento, tra realismo e romanticismo. Riprese grandangolari che sembrano quadri, ad esaltare le accuratissime scenografie di Napoleon. Ma ecco che nel clou della scena, il registro stilistico di Scott cambia radicalmente.

Con una ripresa in handycam, osserviamo da vicino il tentativo di linciaggio subìto da Napoleone, mentre si dimena dalle percosse e tenta di fuggire verso i suoi fedeli granatieri. Una fuga goffa, fatta di scivoloni e cadute che strappano più di qualche sorriso. Si passa quindi da un registro aulico e rigoroso, ad uno di tutt’altra caratura, andando di fatto a spezzare ogni forma di dramma possibile.

Discorso analogo, la storia d’amore tra Napoleone e Giuseppina. Una storia senza dubbio travagliata, su cui aleggiava l’ombra della madre del nostro protagonista, che ora si carica di vero dramma, tra un tradimento scoperto ed un figlio che non arriva, ora si riduce a versi suini riprodotti per sottolineare una voglia pruriginosa da consumare senza neanche aver finito la colazione.

Napoleon, Joaquin Phoenix, Vanessa Kirby

Napoleon è quindi un film che vive di moltissimi chiaroscuri, dove i toni epici delle battaglie vengono costantemente dissacrati dalla descrizione del protagonista, un’icona fatta a pezzi scena dopo scena. Ridley Scott sceglie dunque di confezionare un film che lascerà sicuramente spiazzati, al netto di un giudizio positivo o negativo che sia che resta in mano alla soggettività del pubblico.

Ben lontano dal classico film storico, Napoleon trova contatto molto più con il suo ultimo House Of Gucci, che non con gli altri film storici firmati Scott. Non più dunque il dramma degli eventi ma una sua lettura faziosa e parziale, andando contro i canoni classici del genere e peccando (per i francesi) di iconoclastia. Resta sicuramente alta l’asticella della curiosità legata alla versione di quattro ore, che potrebbe forse regalarci un altro film, o più semplicemente ampliare la sensazione di straniamento che il film restituisce.

Cast

  • Joaquin Phoenix: Napoleone Bonaparte
  • Vanessa Kirby: Giuseppina di Beauharnais
  • Tahar Rahim: Paul Barras
  • Matthew Neeham: Luciano Bonaparte

Trailer