Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty è uno di quei titoli leggendari di cui si continua a parlare anche oggi, a più di vent’anni dal suo debutto. Oggi si celebrano i 22 anni di Metal Gear Solid 2 e volevamo ricordare perchè questo videogioco è considerato così influente per tutto il mondo il mondo videoludico.
Hideo Kojima aveva sorpreso il mondo già nel 1998, lanciando il primo Metal Gear Solid sul mercato con la collaborazione di Konami. Il visionario giapponese, autore anche di Death Stranding, aveva realizzato come il mezzo del videogioco poteva essere utilizzato anche con funzione narrativa, stabilendo nuovi standard per i videogiochi del futuro.
La presenza di una trama oggi viene considerato un elemento basilare ma questo lo dobbiamo in gran parte a Kojima e al primo capitolo della suo storica serie di videogiochi.
Con Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty le ambizioni dello studio erano enormi e l’attesa parte dei fan non faceva altro che aumentare. La trepidazione dei mesi che hanno preceduto il lancio aveva raggiunto livelli irreali. Le voci riguardanti cosa aveva in serbo Kojima per il sequel si rincorrevano ed erano intervallate da momenti come il trailer mostrato all’E3 2000, dove riappariva finalmente Solid Snake in azione.
All’inizio del 2001 era stata resa disponibile una demo giocabile di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty e i fan avevano potuto apprezzare le prime sezioni dell’attesissimo videogame. Nei panni di Solid Snake era stato possibile intrufolarsi in anteprima all’interno del Tanker e affrontare Olga, il temibile primo boss del gioco.
Tutti gli appassionati erano in fibrillazione e il 13 Novembre 2001, il giorno del lancio, hanno potuto tuffarsi nella nuova esperienza ideata da Hideo Kojima.
Immediatamente si è potuto apprezzare un notevole salto di qualità a livello grafico, che sfruttava tutta la potenza messa a disposizione dalla nuova PlayStation 2. I volti dei personaggi e il realismo degli ambienti erano sicuramente all’avanguardia per gli standard di inizio millennio e questo rendeva ancora più cinematica l’intera opera. Il livello di realismo raggiunto era estremamente evidente nei filmati, che come in ogni videogame firmato Hideo Kojima, intervallavano spesso il gameplay per narrare una storia complessa e piena di colpi di scena.
La prima sorpresa è arrivata subito dopo il prologo. Dopo la prima missione inclusa nella demo infatti, i giocatori hanno realizzato con orrore e sdegno che non avrebbero vestito nuovamente i panni di Solid Snake ma quelli di Jack Raiden. Questa trovata di Kojima ha diviso i fan all’epoca e tuttora viene ricordato come uno dei colpi di scena più discussi di sempre.
Nel corso del gioco e degli anni i fan hanno imparato ad amare Jack Raiden ai tempi di Metal Gear Solid 2 è stato considerato un affronto non poter tornare ad essere Solid Snake. La tecnica dell’inatteso cambio di protagonista ha fatto scuola nell’industria videoludica e molti hanno provato a replicarla nei loro progetti. Un esempio su tutti è quello di The Last of Us Part II, che però non è riuscita neanche lontanamente ad eseguirla in maniera così perfetta.
Il giovane Jack Raiden si fa strada all’interno della base Big Shell, inizialmente con il compito di smantellare una cellula di terroristi chiamata Dead Cell e che preso in ostaggio il Presidente degli Stati Uniti. Sarà assistito tramite il Codec dal fidato Colonnello Campbell, che aveva guidato anche Solid Snake ai tempi della Shadow Moses.
La trama di Metal Gear Solid 2 vede Raiden superare ostacoli apparentemente oltre la sua portata e ad avvicinarsi sempre di più all’ Arsenal Gear contenuto all’interno della base. Con il passare delle ore il giocatore assiste a conversazioni sempre più sospette fra il protagonista e il Colonnello Campbell fino ad arrivare alla sconvolgente realizzazione che, per tutto questo tempo, ha parlato con una Intelligenza Artificiale che lo stava mettendo alla prova.
I confini della realtà e della finzione si fondono per Raiden, che non si capacita come tutta la sua avventura sia stata una simulazione orchestrata dalla IA per raccogliere informazioni riguardanti il genere umano e controllarlo. La IA spiega a Raiden che vuole creare un contesto ottimale nel quale il genere umano possa prosperare e ciò significa filtrare le informazioni che questo riceve dal mondo esterno.
Dopo l’iconico monologo finale del Colonnello Campbell, il protagonista porta a termine la sua missione uccidendo Solidus ed eliminando i Sons of Liberty, unica minaccia al piano della IA.
Il colpo di scena finale e i temi trattati da Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty restano profondamente attuali anche ventidue anni dopo la sua uscita. Se nel 2001 questi eventi potevano essere derubricati al genio di un artista visionario, oggi si riscopre quanto questa saga sia colma di commenti e considerazioni sul nostro mondo.
Metal Gear Solid 2 constituisce il completamento del progetto iniziato con il primo Metal Gear Solid nel 1998, non in termini di continuità della trama ma per quanto riguarda le tematiche trattate. Se nel primo capitolo si tratta la questione della genetica e, utilizzando Solid Snake come vettore, si affronta il tema della clonazione, in Metal Gear Solid 2 Hideo Kojima si spinge in un territorio inesplorato dal mezzo videoludico. Così facendo crea un opera senza tempo che ci costringe a porci domande difficili e ci chiede che cosa ci rende davvero umani.
Nonostante siano passati più di vent’anni dalla sua uscita, Metal Gear Solid 2 merita di essere giocato da tutti gli appassionati di questo mezzo. Il remake annunciato del terzo capitolo della saga Metal Gear Solid potrebbe aprire le porte ad una eventuale rivisitazione di questo videogame senza tempo, che lo renderebbe sicuramente più accessibile ad un pubblico moderno.
Voi avete mai giocato a Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty?