Ritorna imperterrito al cinema, il tanto amato e odiato Marvel Cinematic Universe, con il quasi omonimo The Marvels. Film tutto al femminile (anche lato villain), a partire dalla regia di Nia DaCosta per arrivare al cast composto da Brie Larson, Iman Vellani e Teyonah Parris. Nella timeline MCU, il film si propone come sequel sia di Captain Marvel che della serie Ms. Marvel, in cui è stato introdotto il personaggio di Kamala Kahn.
Proprio quest’ultimo personaggio, ha una storia editoriale abbastanza complessa. Ideata nel 1977, finì dopo soli due anni nel dimenticatoio, per poi tornare quasi trent’anni dopo e anche qui per un breve periodo, e non con le fattezze di Kamala, che prenderà le redini della supereroina solo nel 2013. Ma è grazie all’omonima serie TV che ha preso il largo definitivamente, fino a diventare parte integrante di questo The Marvels.
The Marvels, la Trama
Anni dopo gli eventi raccontati da Captain Marvel, dallo snap di Thanos, troviamo una giovane adolescente che ormai ha ben acquisito dei poteri grazie ad un particolare bracciale che l’ha resa di fatto una supereroina. Eseguito il consueto processo di crescita, tra poteri e responsabilità di marvelliana memoria, Kamala resta comunque una fangirl di Captain Marvel.
Caso vuole che c’è una minaccia intergalattica dettata dai Krill, in lotta costante con gli Skrull, e che solo la biondissima ex pilota può gestire. E sempre caso vuole che c’è qualcosa che non va nei poteri di Kamala e di Carol. Ogni volta che li usano, è inevitabile che si scambio di spazio e luogo costantemente. Insieme ad una terza “incomoda“, la cresciuta Monica. Come fare dunque per evitare che i Krill distruggano l’universo?
The Marvels, la Recensione
Giunti al numero trentatré con The Marvels, il Marvel Cinematic Universe sembra ormai essere quasi inarrestabile. Contro tutto e tutti, ormai è un fenomeno socio-culturale che difficilmente potrà essere spazzato via. Il che si può leggere in una doppia accezione, ben divisa dai fan più accaniti e i meno avvezzi ai supereroi creati da Stan Lee.
Dopo le prime tre Fasi, che hanno segnato indelebilmente la storia del cinema, si è arrivati al classico salto dello squalo, espressione usata nel gergo delle serie TV ma che per forza di cose, è applicabile inevitabilmente anche al MCU. Per i profani, il salto dello squalo è il momento in cui qualcosa di profondamente popolare e di ampio successo, inizia a perdere fan di volta in volta. Ed è esattamente il punto di discesa libera dove l’universo Marvel si trova.
Con Avengers: Endgame si è toccato un apice difficile da eguagliare, quindi questo calo è pressoché fisiologico e naturale, per statistica. Dopo aver sbaragliato il botteghino per ben undici anni, Iron Man e compagnia non hanno più la forza di attirare le masse al cinema come quattro anni or sono. Eppure, gli incassi di certo non mancano. Ormai, il successo conclamato riesce sempre a far staccare un biglietto in più.
Questo calo fisiologico è anche imputabile al fatto che l’Universo (Marvel) si sta espandendo, andando a toccare anche altri media, oltre a quello cinematografico. Dopo i film, infatti, ecco arrivare Disney Plus con le serie spin-off ma che in qualche modo sono comunque collegate alle varie altre fasi quattro, cinque e così via. Il che se dà un lato garantisce incassi, dall’altro rende tutto troppo complesso da seguire. Ancor più se di queste serie, non tutte funzionano a sufficienza.
Purtroppo o per fortuna, non era il caso di Ms. Marvel, che ci ha introdotto l’omonimo personaggio. Una serie forse un po’ troppo per teenager ma che sapeva coniugare simpaticamente i linguaggi di fumetti e film. L’unico problema è che finisce nel dimenticatoio pressoché nell’immediato, riuscendo comunque ad intrattenere senza mai annoiare.
Sarebbe interessante analizzare sotto vari punti di vista, l’idea di voler usare una serie per introdurre un personaggio all’apparenza minore (ancorché nel mondo della carta è certa la sua prossima dipartita). Non è questo però il luogo adatto dal momento che si parla di The Marvels, un film che purtroppo non gode di ampio successo ancor prima della sua uscita, complice la mal tollerata presenza di Brie Larson da parte dei fan del MCU.
Di certo, non sarà questo film a far cambiare idea ai fan più talebani. Sebbene una CGI a tratti spettacolare e a tratti improbabile, le vicende che vengono narrate sembrano quasi un grandissimo pretesto per arrivare alla scena post-credit (che non sveleremo per nessuna ragione al mondo ma che preannunciamo essere a dir poco clamorosa).
The Marvels è quindi un classico film della Marvel che attinge a piene mani da quell’equazione perfetta che ha creato il Cinecomic contemporaneo. Un racconto di formazione dalla struttura precisa che potrebbe anche avere la forza di soddisfare lo spettatore più accanito. Tuttavia, il fattore deja-vu entra prepotentemente in chiunque si troverà di fronte allo schermo, ammesso e non concesso che la CGI di cui sopra riesca nel suo intento ipnotizzante.
La struttura di The Marvelsdunque è la medesima di sempre, con gag alternate al dramma che però la regia di Nia DaCosta risolve troppo celermente, non dando la giusta dignità a quest’ultimi. Il peccato più grande però è forse la mancata alchimia che dovrebbe caratterizzare il trio meraviglia, pressoché assente. Al di fuori di Iman Vellani, perfetta nel ruolo di eroina e fangirl, Brie Larson e Teyonah Parris non riescono mai a dare la sensazione di essere un vero team affiatato.
Non escludiamo che forse è dovuto dal fatto che Captain Marvel è una tipa molto solitaria, checché ne dica e ripeta lei stessa. Chissà. Per fortuna però, non mancherà di certo lo stupore, di fronte alle coreografie dei combattimenti nello spazio, che in questo caso la DaCosta esalta quasi alla perfezione.
Suona anche paradossale (e divertente) il fatto che verso la fine del film assisteremo ad una scena che richiama inevitabilmente James Gunn, recentemente passato alla Distinta Concorrenza per risollevarne le sorti. Viene quindi inevitabile chiedersi il perché non sia stato affidato a lui il rilancio della Marvel, anche e soprattutto dal fatto che la sua trilogia dei Guardiani della Galassia ha avuto un successo pressoché unanime. Misteri hollywoodiani.
Le immagini suggestive e dal forte impatto visivo di The Marvels, andranno quindi ad indorare un’amara pillola di un’ora e quaranta, e che lascerà con la medesima domanda di sempre: che altro si inventeranno per portare avanti il Marvel Cinematic Universe? La risposta arriverà dopo i titoli di coda. Insieme ad altre inevitabili domande.