Da Tom Hanks a Brad Pitt, questi dieci attori parlano dei profondi effetti che hanno avuto su di loro i ruoli in film di guerra. Prova che, anche quando simulato, il conflitto armato segna profondamente chiunque
Tom Hanks – Salvate il Soldato Ryan
Anche se la famosa sequenza iniziale del film di Spielberg non venne girata in Francia, Tom Hanks fu così colpito dall’esperienza e dalle vicende raccontate da compiere un pellegrinaggio in Normandia. Ha raccontato di considerare Omaha Beach un sito dall’importanza quasi religiosa: “Camminando in quel famoso cimitero che si trova lì, ho realizzato di trovarmi in un luogo sacro“:
Brad Pitt – Fury
Per esigenze di realismo Pitt e gli altri attori furono costretti a vivere come in guerra, all’interno di un carro armato, nel corso delle riprese. Niente telefoni, intensi allenamenti e lotte fisiche gli uni con gli altri; dovevano persino andare in bagno all’interno del mezzo cingolato. L’attore ha commentato: “Serviva a distruggerci, tenerci al freddo, renderci esausti, miserabili, bagnati; e a farci mangiare cibo freddo”. C’è da dire che i risultati, nel film, si vedono.
Bradley Cooper – American Sniper
In seguito alla sua intensa interpretazione del cecchino (reale) Chris Kyle, Bradley Cooper ha affermato che il personaggio: “Non mi ha mai veramente lasciato”. Dopo aver preso parte al film, infatti, l’attore ha iniziato a controllare sempre le stanze in cui entra in cerca di eventuali minacce, come un soldato preparato. “Dopo quello [la guerra], sei conscio di ogni cosa”, ha detto Cooper.
Jeremy Renner – The Hurt Locker
Per interpretare il ruolo di un soldato che disarma bombe in Iraq, Jeremy Renner ha dovuto prima imparare a costruirne una. Un’esperienza intensa: “Ho imparato come costruire bombe, come renderle sicure e fare esplodere un mucchio di roba. Ricordo di aver armeggiato con i detonatori [e di aver pensato]: ‘Non posso credere di star maneggiando questa roba’. Ma mi sentivo molto al sicuro. Mi hanno insegnato molto bene”.
Matthew Modine – Full Metal Jacket
Prima del film di Kubrick, Matthew Modine e Vincent D’Onofrio (Palla di Lardo) erano molto amici. Ma la cosa cambiò proprio per via delle riprese e della grande tensione nelle scene tra i due. Modine ha raccontato: “Abbiamo smesso di parlarci, a un punto in cui siamo diventati così antagonistici l’uno con l’altro che in molte di quelle scene in cui gli insegno come farsi il letto o allacciarsi le scarpe o smontare e ri-assemblare un fucile, volevamo ucciderci a vicenda. Eravamo tanto studi e arrabbiati”.
Charlie Sheen – Platoon
Anche Oliver Stone in Platoon sottopose i suoi attori ad addestramenti realistici, in base al loro rango nel film. Charlie Sheen ha raccontato: “Era pazzesco. Willem Dafoe e Tom Berenger, che facevano due sergenti, erano al comando e io ero un FNG, un ‘fucking new guy’. Sembrava davvero che si aspettassero che io pulissi latrine, cosa che poi ho finito davvero per fare nel film”.
Martin Sheen – Apocalypse Now
Passando dal figlio al padre, richiamiamo la ben nota produzione da incubo dietro al film di Coppola. Al povero Martin Sheen capitò di tutto e rischiò persino di morire sul set. Secondo l’attore, il regista lo fece intenzionalmente “combattere con i suoi demoni”. Ne ha parlato circa una scena in cui da un pugno a uno specchio e seguita a recitare pur con la mano insanguinata.
“Sanguinavo un bel po’ e Francis cercò di fermare la scena, e io lo implorai di continuare a girare. Dissi: ‘Per favore, devo fare questo per me’. E l’ho fatto. E lui mi ha permesso, in un certo senso, di combattere con alcuni demoni con i quali avevo lottato per un bel po’. Ora lo stavo facendo in pubblico, e in un certo senso li ho fatti uscire”.
Tom Cruise – Born on the 4th of July
Una delle interpretazioni più impegnative e ingiustamente dimenticate di Tom Cruise: quella di Ron Kovic, veterano rimasto paralizzato dopo il Vietnam. Un’altra esperienza intensa. Il regista, anche in questo caso Oliver Stone, ha raccontato che Tom: “Era al limite ogni giorno. Era là fuori. Fu molto dura per lui, fisicamente ed emotivamente”. Fu del resto uno dei ruoli che aiutò Tom Cruise ad essere rispettato come attore e non solo come “belloccio”.
Andrew Garfield – Hacksaw Ridge
Nel film di Mel Gibson, Garfield interpreta Desmond Doss, un soldato che nella Seconda Guerra Mondiale si rifiutò di combattere con un’arma da fuoco su terreno consacrato. Ciò nonostante, salvò la vita di 75 uomini ed ebbe la Medaglia d’Onore. L’attore è stato profondamente colpito dalla fede di Doss; il quale, secondo lui: “Riuscì a trascendere le pervasive attitudini culturali e diventare un simbolo del ‘Fai agli altri ciò che vorrei fosse fatto a te’; del ‘Mi sacrificherò per mio fratello'”.