Tutti abbiamo sempre pensato che con questa frase Mario semplicemente usi presentarsi; ma se non fosse così?
Sono io, Mario
Per anni, anzi decenni, tutti abbiamo sentito (o abbiamo creduto di sentire) Super Mario presentarsi con questa iconica frase, che ben riconosciamo nella voce storica di Charles Martinet: “It’s a-me, Mario!” Che significa? Facile: Mario è italiano (non proprio in realtà , ma questa è un’altra faccenda) e questa pronuncia è una specifica imitazione di un accento italo americano.
In realtà l’idraulico direbbe semplicemente “Sono io, Mario!”, per presentarsi a un pubblico (da quando è in grado di parlare, cioè dal 1996 in poi) che a quel punto già lo conosce da più di dieci anni ed è fedelmente affezionato al personaggio. La caratterizzazione italiana, che passa del resto anche per i baffoni e vari altri gimmick, inclina la pronuncia per renderlo ancora più simpatico, ed irresistibile.
Itsumi Mario
Ma, colpo di scena: nel 2023 un video virale su TikTok (e dove sennò) mette in dubbio quella che per tutti noi per decadi è stata una sicurezza. Ecco la teoria pazzesca proposta sulla piattaforma cinese dall’utente Jawny Sparklez: l’idraulico nei giochi non direbbe “It’s a-me, Mario”, bensì “Itsumi Mario”.
Che significa? Niente panico e addentriamoci nella faccenda. Secondo il tiktoker, “itsumi” sarebbe una parola giapponese che significa più o meno “superbo”, oppure “grande”; in altri termini, “super”. Quindi, sì, secondo questa teoria Super Mario non avrebbe fatto altro che presentarsi dicendo semplicemente “Super Mario” per tutto questo tempo.
Mario Mario
Non è finita, perché le informazioni riportate su TikTok sono imprecise. Itsumi è sì una parola giapponese ma non un aggettivo, bensì un cognome. Il significato resterebbe più o meno lo stesso, ma non c’è nessuna prova riguardo al fatto che si tratti di un termine per caratterizzare Mario in un modo o in un altro.
La questione ne apre un’altra, decennale: come si chiamano Mario e Luigi? Nel film in live-action cult del 1993 dicono di chiamarsi rispettivamente “Mario Mario” e “Luigi Mario”, e viene inoltre svelato che non sono veramente fratelli. Tuttavia si tratta più di una trovata umoristica relativa al film, e difficilmente viene ripresa a livello canonico.
Che lingua parla Mario?
C’è poi il fatto che la frase “it’s a-me, Mario”, sarebbe studiata specificamente per appellarsi al pubblico anglofono e in particolare quello americano, più abituato all’accento degli immigrati italiani. Non un caso: i giochi di Super Mario hanno un enorme successo negli Stati Uniti fin dagli anni ’80, quando aiutarono il mercato videoludico del paese a risollevarsi dalla crisi del 1983.
La frase, quindi, avrebbe senso solo in inglese e rivolta a un pubblico inglese; ma, il resto del tempo, quando Mario parla lo fa più che altro in italiano, con frasi come “Mamma mia!” oppure “Oh no!”, sempre parte del suo gimmick. Solo in giochi più recenti dice di più in inglese; quindi: se nei primissimi quella frase specifica fosse stata effettivamente in giapponese? Forse non lo sapremo mai.
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