In questo momento è in corso di svolgimento il Lucca Comics and Games, la fiera fumettistica più importante del nostro Paese alla quale Zerocalcare ha deciso di rinunciare a causa del patriconio dell’amabasciata israeliana sulla manifestazione (qui il suo post). Questa decisione ha scatenato una serie enorme di polemiche alle quali lui ha deciso di rispondere con un fumetto pubblicato su Internazionale.
Lo so è grottesco parlà dei cazzi miei mentre si consuma una tragedia epocale, ma siccome è una settimana che chiunque conciona su di me e mi deve insegnà a campà , e io me le tengo tutte, queste sono 24 pagine fatte ieri per fissare qualche punto – scrive Zerocalcare sui social
Io c’ho tre paletti nella mia policy: no coi nazisti, no con chi vuole manda in galera gli amici miei, no cose elettorali e certo, uno potrebbe aggiunge no coi Paesi in guerra – scrive all’inizio del fumetto.
Dopo aver spiegato il suo processo mentale che l’hanno portato a rinunciare a Lucca, Zerocalcare parla delle reazioni che la sua decisione ha suscitato a livello nazionale. Da Salvini (ve ne abbiamo parlato qui), a Crippa (ve ne abbiamo parlato qui), passando per Nicola Porro, tutti da lui definiti difensori della libertà d’espressione che piangono che in Italia non si può più dire niente.
Poi il fumettista se la prende con l’articolo del giornalista Francesco Merlo, che lo ha accusato di somigliare ad Hamas
Incommentabile – lo ha definito il fumettista
Nella parte finale del fumetto, Zerocalcare ha poi parlato delle sue convinzioni personali.
Ci sta una semplificazione che la logica di guerra impone per cui chiedere la fine dei bombardamenti a Gaza significherebbe essere a favore dell’uccisione di civili israeliani o complici degli orrendi episodi antisemiti che si moltiplicano in giro per il mondo. Per me sta roba è inaccettabile visto che da tutti la vita penso che la memoria vada ricomposta, così lo sfregio delle pietre d’inciampo a Roma è un attacco alla nostra memoria collettiva e le stelle di David fatte a Parigi sono una ferita inferta a tutti. Ma l’odio per ogni forma di antisemitismo e di razzismo non dovrebbe significare chiudere gli occhi di fronte ai bombardamenti che stanno martellando Gaza, come racconta chi pretende di schiacciare e blindare il dibattito. Per me è l’esatto contrario